Vaccina la figlia, l’ex lo denunciaMa il giudice assolve il papà

La mamma della bambina, convinta no vax, aveva preteso che la piccola fosse visitata dal pediatra e sottoposta a esami prima dell’immunizzazione. Dopo tre anni di battaglia legale il gup archivia il caso

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Lui decide di sottoporre la figlia di 9 anni ai vaccini obbligatori per legge. L’ex moglie, una No vax convinta, quando viene a saperlo lo denuncia. Ma il giudice per le udienze preliminari Raffaella Ceccarelli ha deciso di archiviare tutte le accuse a carico del padre della bambina, difeso dall’avvocato Piero Venturi, e di chiudere il caso. Termina così la battaglia legale tra i due ex coniugi riminesi, andata avanti per quasi tre anni.

Il caso era scoppiato nel 2020. A gennaio la donna chiede e ottiene dal Tribunale dei minori di Bologna (la bambina è in affidamento condiviso ai due genitori) che la figlia possa essere sottoposta alle vaccinazioni obbligatorie solo dopo aver accertato che non vi siano controindicazioni. Prima dell’immunizzazione la bambina, così stabilisce il Tribunale dei minori su richiesta della mamma, deve essere sottoposta a una visita del pediatra per accertare l’idoneità alla vaccinazione, e a un esame del sangue per verificare la presenza eventuale di anticorpi alle malattie per cui era prevista la vaccinazione. Questo, secondo la madre, per tutelare la salute della figlia ed evitare possibili effetti collaterali causati dalla vaccinazione. Ma il padre, pochi giorni dopo, porta la figlia a fare la prima dose dei vaccini. Quando lo scopre, la madre della bambina decide di trascinare l’ex marito davanti al giudice e lo denuncia per il mancato rispetto delle prescrizioni del Tribunale dei minori di Bologna.

Parte l’indagine, durante la quale vengono sentiti anche il pediatra della bambina e l’allora responsabile del servizio vaccinazioni dell’Ausl, che spiega come prima della vaccinazione a ogni bambina venga effettuata una visita. Alla fine la Procura ritiene infondate le accuse e pertanto chiede l’archiviazione del caso. Archiviazione a cui la madre della piccola, tramite il proprio legale di Martina Montanari, si oppone. La Montanari presenta la richiesta di far svolgere altre indagini e risentire il responsabile del servizio vaccinale, nonché il medico dell’Ausl che aveva visitato la bambina prima di inoculare il vaccino. Ma per il giudice il padre della bimba non ha commesso alcun reato, e l’11 ottobre ha disposto l’archiviazione del caso facendo cadere ogni accusa contro di lui.

Manuel Spadazzi