Vaccinati a domicilio grazie ai medici di base

A Rimini 1.500 anziani malati e disabili attendono ancora la prima dose. I dottori: "Ci pensiamo noi, faremo l’iniezione anche ai loro coniugi"

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Ne restano ancora più di mille da vaccinare. Ma adesso, a loro, ci penseranno anche i medici di famiglia. Grazie all’accordo raggiunto tra l’Ausl Romagna e i sindacati, dopo aver vaccinato già il personale scolastico i medici di base sono stati arruolati anche per somministrare le dosi a domicilio agli anziani con gravi patologie (inclusi quelli che ricevono l’assistenza sanitaria a casa), o comunque impossibilitati a muoversi dalla propria abitazione. Sempre loro vaccineranno, negli ambulatori, i conviventi e i caregiver di chi è disabile o gravemente malato.

"Un accordo molto importante, perché il nostro contributo permetterà di accelerare la campagna vaccinale tra le persone più fragili", dicono dalla Fimmg (la federazione dei medici di base) di Rimini Bruno Sacchetti e Corrado Paolizzi. Il protocollo è stato firmato l’altro ieri, e i medici riminesi si stanno già attrezzando. "Per quanto riguarda le vaccinazioni a domicilio – fa il punto Paolizzi – useremo l’antidoto di Moderna, più facile da gestire rispetto a quello di Pfizer. Organizzeremo il lavoro per gruppi, a casa di ogni paziente da vaccinare andranno due medici". La lista di chi attende ancora il vaccino a domicilio è già nelle mani dei dottori. "Le squadre di vaccinatori dell’Ausl hanno fatto già buona parte del lavoro – osserva Sacchetti – Dai numeri che ci sono stati forniti, un migliaio di pazienti riminesi ha già ricevuto la prima dose a domicilio, e i primi vaccinati hanno avuto anche la seconda. Per portare a termine la campagna vaccinale a domicilio restano da vaccinare circa 1.500 persone". La vaccinazione casa per casa andrà avanti sia con i vaccinatori dell’Ausl, sia con i medici di base. E "oltre ai pazienti vaccineremo anche i loro coniugi, nel caso in cui non si siano già sottoposti all’iniezione nelle sedi vaccinali".

Già tra domani e lunedì alcuni medici di famiglia inizieranno a vaccinare anche i familiari conviventi e le badanti dei disabili e delle persone gravemente malate. Per loro sarà usato l’antidoto di AstraZeneca, salvo quei casi in cui (per questioni d’età o per altre patologie) si renda necessaria la somministrazione di uno degli altri due vaccini disponibili, Pfizer e Moderna".

Manuel Spadazzi