Vaccini Rimini, Burioni contro il sindaco di Riccione "Ci riporta al Medioevo"

Il noto virologo accusa Renata Tosi: "Negare l'immunità di gregge è da irresponsabile"

Roberto Burioni in spiaggia a Rimini

Roberto Burioni in spiaggia a Rimini

Rimini, 20 luglio 2019 - «Bentornato Medioevo...». Roberto Burioni, il noto virologo di origini riminesi da anni in prima linea per i vaccini, non fa sconti al sindaco di Riccione, Renata Tosi. Che non solo ha annunciato di non voler fare multe alle famiglie no vax, ma nell’intervista al Carlino pubblicata giovedì, ha anche messo in dubbio l’importanza dell’immunità di gregge. Apriti cielo: per Burioni «un sindaco che, nel 2019, ha sospetti sull’efficacia sull’immunità di gregge, è un po’ come se mettesse in discussione la forza di gravità e lo sbarco dell’uomo sulla Luna. Insomma, è come tornare al Medioevo».

E’ un assist ai no vax? «E’ peggio. Perché un sindaco ha un ruolo istituzionale e le sue parole pesano. L’immunità di gregge non è un’opinione. E’ una verità scientifica, comprovata. Sollevare sospetti, ombre e addirittura mettere in dubbio l’immunità di gregge è un fatto molto grave, specialmente se compiuto da un sindaco. Ha sbagliato completamente, visto il suo ruolo e le responsabilità che ha verso la città che amministra».

I dati dell’Ausl dicono che nel distretto sud la copertura vaccinale tra i bambini sotto i due anni è più bassa rispetto al resto della provincia. Crede che l’applicazione della legge Lorenzin sia stata presa sottogamba dalla Tosi? «Non voglio affatto buttarla in politica, non so nemmeno di che partito è la Tosi. Il punto è solo uno: certe affermazioni sono da irresponsabili. Bisogna fare ancora tanto per aumentare la copertura vaccinale. In questo senso il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, è stato coraggioso e onesto. Ha capito che bisognava intervenire per tutelare la salute dei bambini, e ha usato tutti i mezzi per far rispettare la legge Lorenzin».

La Tosi, a riguardo, si è augurata che la legge venga rivista. «Se il governo attuale facesse passi indietro o avesse ripensamenti, sarebbe un grave errore. L’Italia, una volta tanto, si è distinta per aver fatto una legge che è diventata indispensabile. La Francia e l’Olanda hanno adottato norme simili, e in Germania si sta pensando di fare altrettanto. Questo per respingere l’onda anti-vaccinista che si sta diffondendo nel mondo, e tutelare la salute dei bambini. Il governo italiano non può traballare solo perché c’è una piccola minoranza che fa rumore contro i vaccini, più della maggioranza silenziosa che è favorevole all’obbligo delle vaccinazioni».

Il provveditore di Rimini ha fatto notare come sia un problema, per le scuole elementari e le medie, formare le classi in Valmarecchia: troppi bambini non vaccinati. «La Valmarecchia è la zona dove ho le mie radici. Ma sono comunque ottimista. Ci sono tanti genitori no vax che, se presi per il verso giusto, potrebbero finalmente capire come molte delle loro convinzioni sui danni da vaccino siano solo superstizioni. Serve una campagna di sensibilizzazione forte. Ma fino a quando ci sarà ancora chi manifesta in piazza contro la legge e mette in discussione l’efficacia dei vaccini, è giusto proseguire con le multe».