Vaccini, la rete delle farmacie è pronta per l’accelerazione

In cinquanta hanno finora aderito e sono in grado di somministrare le dosi a chi si presenta

Migration

Cinquanta farmacie hanno aderito alla campagna vaccinale e sono pronte a somministrare le dosi alle persone che si presenteranno. "Il dato è significativo - premette il presidente dell’Ordine dei farmacisti, Giulio Mignani (foto) -. Soprattutto lo è se pensiamo che quando è partita la campagna per i tamponi in farmacia, le attività aderenti erano meno di cinquanta. In questo caso, invece, siamo già oltre il 50% delle farmacie presenti in provincia, e quelle che hanno già aderito sono ben distribuite nei vari comuni". Da parte dei farmacisti l’adesione è dunque buona, "se anche dovessero essere somministrate 5 o 6 dosi al giorno, avremmo circa 300 somministrazioni che moltiplicate per cinque giorni a settimana darebbero 1.500, dunque numeri significativi per contribuire alla campagna vaccinale nella nostra provincia".

I farmacisti hanno risposto all’appello, ma resta da capire quando i cittadini potranno presentarsi per vedersi somministrare le dosi. "Al momento stiamo seguendo il corso online - riprende il presidente Mignani - che finirà il 13 aprile". Poi si attendono novità e soprattutto vaccini. E’ evidente che la campagna vaccinale nelle farmacie partirà quando sarà possibile incrementare significativamente il numero di somministrazioni giornaliere, e per farlo servono appunto vaccini. "L’approvazione di Johnson & Johnson è un segnale positivo, ma al momento non posso dire quando sarà possibile vaccinarsi nelle farmacie della provincia. Mi auguro che questo avvenga tra aprile e maggio, il che sarebbe comunque importante visto che fino ad alcune settimane fa il nostro coinvolgimento era previsto dall’autunno". Sono diversi gli aspetti che l’Ordine sta cercando di chiarire con l’Ausl. "Innanzitutto saranno i farmacisti a somministrare il vaccino. Non essendo medici non siamo noi ad avere discrezionalità sulla scheda anamnestica che presenterà il paziente. Il protocollo dovrà essere chiaro fin da principio e la possibilità o meno da parte del cittadino di essere vaccinato in farmacia con il vaccino disponibile dovrà evincersi dalla scheda anamnestica che presenterà visto che noi non abbiamo discrezionalità su altre eventuali scelte". Altro aspetto da chiarire saranno le modalità delle prenotazioni. "Anche in questo caso attendiamo l’evolversi della situazione e il protocollo finale per capire se saranno le farmacie a gestire direttamente le prenotazioni oppure si utilizzerà un sistema differente". Stando alle parole del presidente, servirà tuttavia ancora pazienza prima di poter contare sulla farmacia sotto casa per farsi iniettare il vaccino.

Andrea Oliva