Vaccini scuola Rimini, per 40 famiglie stop all'iscrizione

I bambini non potranno frequentare le materne comunali perché i loro genitori non hanno portato, in Comune, i documenti vaccinali validi

Vaccini a scuola

Lucidi vaccinazione scuola Doctor giving child patient injection

Rimini, 5 settembre 2019 - Sono già quaranta i bambini che non possono frequentare le materne comunali perché i loro genitori non hanno portato, in Comune, i documenti vaccinali validi. Così come richiede la legge Lorenzin del 2017. Ventisette gli atti già notificati cui se ne aggiungono 13 che riguardano bambini, già iscritti, ma che dopo il 10 luglio (termine ultimo per l’invio della documentazione) hanno presentato la richiesta di appuntamento per la vaccinazione trasmessa dall’Ausl della Romagna. Fin qui tutto normale se non fosse che queste richieste sono state più volte reiterate nel precedente anno scolastico e regolarmente inevase. Oltre ad essere accompagnate da diffide e presentazione di documenti irrilevanti, con l’evidente intento di eludere l'assolvimento dell'obbligo vaccinale. A fronte dell’ennesima richiesta di appuntamento e sulla base della condotta tenuta nello scorso anno scolastico, l’Amministrazione ha contattato di nuovo le famiglie concedendo altri sette giorni di tempo per la regolarizzazione. Nulla da fare. A questo punto, l’Amministrazione ha dichiarato la decadenza dall’iscrizione ai servizi per l’infanzia e procederà alle notifiche degli atti alle 13 famiglie per poi riassegnare i posti liberi secondo l’ordine della graduatoria. “In tutti questi casi le famiglie hanno avuto tutto il tempo, e stiamo parlando di molti mesi e un intero anno scolastico, per poter regolarizzare la propria posizione, in un dialogo costante con i nostri uffici - spiega l’assessore ai servizi educativi, Mattia Morolli –. Oltre a poter contare sul supporto organizzativo del servizio pediatrico dell’Ausl della Romagna che garantisce alle famiglie di provvedere alle vaccinazioni senza formalismi e in pochi giorni, così da poter avere in tempi celeri la documentazione che è requisito indispensabile per confermare l’iscrizione”. Questo è “l’ultimo atto di un percorso che parte da lontano, fatto di lettere, incontri, solleciti, mirati ad agevolare il più possibile le famiglie nell’adempimento delle prescrizioni di legge. Il Comune non può chiudere gli occhi davanti ad atteggiamenti palesemente elusivi, mirati oltre ogni evidenza ad aggirare le normative ma soprattutto rischiose”. Si tratta, incalza Morolli, “della tutela della salute della comunità e in particolare delle fasce più deboli ed esposte. La linea tenuta finora ci ha consentito di ridurre notevolmente il gap di copertura vaccinale che ha contraddistinto il nostro territorio. Mi auguro che l’attività che stiamo portando avanti – la cui bontà è stata riconosciuta anche dal Tar dell’Emilia Romagna che a fine maggio ha respinto i ricorsi contro l’ordinanza – sia servita anche a diffondere una maggiore consapevolezza e informazione sull’ importanza della copertura vaccinale per la salute di tutti”.

Grazie alla “determinazione del Comune, la percentuale dei bambini vaccinati nella fascia di età 0-6 si è elevata tra 2017 e 2018 di oltre 6 punti percentuali medi. La dimostrazione concreta che solo intervenendo e agendo per la tutela del diritto alla salute, e non chiudendosi gli occhi o rifugiandosi in atteggiamenti di comodo e pilateschi, si garantiscono i diritti inalienabili di tutti e dell’intera comunità”.