Vaccino Covid Rimini, cuoco scrive: "È una dittatura". Il medico non gli fa la dose

Riempie i moduli "contro la mia volontà". Rispedito a casa "Il Green pass mi serve per lavorare e il tampone ogni due giorni costa troppo"

L'uomo mostra il foglio compilato con la scritta incriminata

L'uomo mostra il foglio compilato con la scritta incriminata

Rimini, 29 ottobre 2021 - Se per vaccinarsi serve il consenso informato, un motivo c’è. Perché chi sceglie di immunizzarsi contro il Covid, deve farlo in maniera consapevole. Non è il caso di Vincenzo Spinelli che si era deciso a fare la prima dose "soltanto perché mi serve il Green pass per lavorare. Perché sono contrario al certificato, trovo che sia una misura ingiusta. Ma non posso permettermi di fare il tampone ogni due giorni", per ragioni di tempo e anche di costi.

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Così ieri mattina Spinelli, cuoco di 64 anni, di origini napoletane ma da molti anni residente a Rimini, è andato a fare la prima dose. "Mi ero prenotato al centro vaccinale di Savignano sul Rubicone (nella vicina provincia di Forlì-Cesena, ndr ) perché avevo trovato subito un posto libero". Ma il vaccino non l’ha potuto fare, perché "il medico ha rifiutato di somministrarmelo". Il motivo? Spinelli non era convinto di fare il vaccino. E l’ha pure scritto, nero su bianco, nei vari moduli che vanno consegnati al medico che effettua l’anamnesi prima dell’iniezione. "Acconsento e autorizzo la somministrazione del vaccino purtroppo, contro la mia volontà", ha scritto il cuoco in uno dei moduli consegnati al dottore. E nella scheda compilata per l’anamnesi poi ha aggiunto: "Mi vaccino contro la mia volontà, solo sotto dittatura dello Stato...".

Il medico che lo doveva visitare prima del vaccino, lì per lì, stentava a crederci. Quando ha fatto qualche domanda a Spinelli, lui gli ha ripetuto che il vaccino lo faceva "solo perché obbligato". A quel punto il medico ha deciso che non poteva ricevere la prima dose, perché mancava da parte di Spinelli la chiara e consapevole volontà di vaccinarsi, e l’ha rimandato a casa tra lo stupore degli altri in coda per l’immunizzazione.

Ma il primo a restare sorpreso è stato lo stesso Spinelli. "So che le frasi scritte sui moduli erano provocatorie, ma mai avrei immaginato che mi avrebbero addirittura rifiutato la vaccinazione". "Io non sono contro il vaccino – aggiunge ancora il 64enne – e questo l’ho ribadito anche al medico oggi (ieri per chi legge, ndr ). Ma sono contro l’obbligo del Green pass nei luoghi di lavoro". Il problema se vaccinarsi Spinelli se le è posto solo ora, "perché tra poco riprendo a lavorare. Farò la stagione in montagna in un hotel a Cervinia. Per questo ho deciso di vaccinarmi. Non volevo essere costretto a fare fare continuamente i tamponi". Gli è andata male: è tornato a casa senza iniezione. Ma "non finisce qui – conclude Spinelli – Proverò a vaccinarmi altrove". E la prossima volta "starò più attento a quello che scrivo sui moduli".