Valentina Ubaldi, il ricordo: "Le scarpe comprate per quella vacanza speciale"

Tragedia in A4, il racconto della famiglia, la gioia della partenza e l’ultima frase del papà: "Buon viaggio, belle ragazze"

Riccione (Rimini), 11 ottobre 2022 - "Valentina aveva uno straordinario potere: con il suo sorriso timido e gentile faceva sciogliere le persone". Era una ragazza "sempre sorridente, che non sapeva stare ferma, aveva sempre tantissime cose da fare". E "non vedeva l’ora di partire per quella vacanza in compagnia delle amiche". È l’immagine che i familiari di Valentina Ubaldi, 31 anni, una delle sette vittime del tremendo incidente avvenuto venerdì scorso a San Donà di Piave, porteranno per sempre nel cuore. Il papà Silvano, la mamma Sabrina e la sorella minore Letizia, si commuovono guardando le foto di Valentina che tappezzano ogni angolo di Riccione. La tragedia non ha spento il suo sorriso.

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Che ragazza era Valentina?

"Una ragazza felice di aver trovato il suo posto nel mondo, e dell’autonomia che aveva conquistato. Felice di vivere sotto lo stesso tetto con le amiche e di avere un lavoro che le piaceva da matti – racconta papà Silvano – . Da tre anni e mezzo si era trasferita nell’appartamento messo a disposizione dal Centro21, insieme alle compagne, Francesca, Rossella e Maria. Formavano un gruppo unitissimo".

Molte soddisfazioni Valentina le aveva ottenute anche sul lavoro.

"Per un anno aveva lavorato al Pepper, poi era passata nel laboratorio del Gelato di Gigi. In tutto quello che faceva ci metteva l’anima: era attenta e rigorosa, aveva tantissima voglia di imparare. I titolari non potevano più fare a meno di lei. Se faceva qualcosa, voleva che fosse fatta alla perfezione: noi scherzavamo dicendo che era un pochino pignola".

Le sue passioni?

"Frequentava molti laboratori: teatro, danza, musica. Aveva un’agenda fittissima, e sempre qualche nuovo progetto in cui buttarsi. Era molto legata a Romina,l’educatrice del Centro21, anche lei morta nell’incidente. Romina e Massimo Pironi erano, per tutti loro, una seconda mamma e un secondo papà. In questo sta la forza del Centro21".

Come avete saputo dell’incidente?

"Nel modo peggiore possibile: da una notizia che abbiamo letto su Facebook. Abbiamo subito capito che il mezzo coinvolto nello schianto era quello su cui viaggiava nostra figlia. Valentina aveva desiderato quel viaggio più di ogni altra cosa: non vedeva l’ora di partire e di trascorrere il weekend con le amiche".

Cosa vi siete detti prima della partenza?

"Quel mattino sono andato da lei per portarle delle cose. Ho salutato lei e le amiche dicendo loro: buon viaggio, belle ragazze . Qualche giorno prima Valentina aveva mostrato orgogliosa alla sorella le scarpe che aveva comprato per quella vacanza. Ne avevamo parlato a lungo, riuniti insieme a tavola dalla nonna".

Aveva un sogno nel cassetto?

"Lo aveva già realizzato: una vita autonoma e indipendente, senza barriere e ostacoli. Di una cosa comunque siamo certi: Valentina vorrebbe che facessimo ogni sforzo possibile per tenere in vita il Centro21. Ora serve l’impegno e il contributo di tutti".