La banda larga forse non corre ma "cammina". No, il traguardo è ben lontano dall’essere raggiunto. Quello sulla fibra in Valmarecchia (e in Valconca) assume i contorni del duello. Da una parte i comuni (e il presidente della Provincia di Rimini, Jamil Sadeghalvaad), dall’altra la Spa che per conto di Infratel Italia nel 2018 ha avviato ai lavori per la realizzazione delle infrastrutture necessarie allo sviluppo della Banda Ultra Larga (fibra ottica) nelle aree bianche della Provincia di Rimini. I lavori dovevano terminare entro il 2019, data totalmente disattesa. Da qui l’out out: "Chiediamo entro il 31 dicembre 2023 che i lavori siano ultimati e che le attività vengano coordinate da personale Open Fiber competente". Se i tempi di consegna lasciano a desiderare, la risposta di Open Fiber è stata rapidissima. "Non entriamo nel merito dei singoli comuni citati, che saranno discusse con le rispettive amministrazioni locali, – la replica dell’azienda milanese – ci limitiamo a evidenziare che su 19 comuni del Piano Bul nella provincia di Rimini il servizio è già disponibile in 16 per un totale di circa 18.000 unità immobiliari collegate". E i ritardi? Ci sono stati. Colpa degli eventi di questi ultimi anni: dai "blocchi a causa della pandemia, alla carenza delle materie prime legate alla situazione internazionale". La replica di Open Fiber non trova però d’accordo i sindaci della Valmarecchia. 16 comuni su 19 già attrezzati con la banda larga? "Vorrei tanto sapere quali sono– è stizzito il sindaco leontino Leonardo Bindi (in foto) – A San Leo manca ancora il 30%. La casa è finita non quando si intravvedono le fondamenta, ma quando è completa". Ma neppure a Casteldelci, Novafeltria, Poggio Torriana, Talamello e Sant’Agata Feltria.
m.c.