Vasco Rossi a Rimini, malata di Sla sogna di incontrare il suo idolo

Il cantante è in vacanza a Rimini, l’appello arriva dai famigliari della donna: "Ci piacerebbe tanto poterle fare questo regalo"

Antonella, malata di Sla, desidera incontrare Vasco Rossi

Antonella, malata di Sla, desidera incontrare Vasco Rossi

Rimini, 3 giugno 2021 - "Vorrei incontrare Vasco Rossi, è sempre stato il mio idolo, prima di ammalarmi, due anni fa, avevo comprato i biglietti per un suo concerto". E’ un messaggio in bottiglia quello che lancia Antonella Orrù, 53 anni non ancora compiuti, dal letto dove è costretta da una grave forma di Sla. "Da parecchio tempo purtroppo mia cognata non riesce a parlare, e per farsi capire utilizza altre modalità, inizialmente la scrittura e oggi un trasduttore vocale che crea una voce artificiale – racconta Daniela Moschella –. Soprattutto comunica con gli occhi, sembra incredibile ma riesce a dirci tante cose anche in questa maniera".

"Antonella è molto malata – prosegue la cognata – quella che purtroppo l’ha colpita due anni fa, nel maggio del 2019, è una delle più invasive forme della malattia, a quanto ci hanno spiegato i medici che la seguono". Antonella Orrù è nata il 7 luglio 1968, sposata con Paolo De Carli, senza figli. "Ma ha tre nipoti che la adorano – prosegue Daniela Moschella –, le mie figlie Veronica e Francesca, e Giulia, figlia di sua sorella Michela. E’ stata mia figlia Veronica a lanciare questo appello rivolto al cantautore di Zocca, per il quale mia cognata ha sempre avuto un debole, e del quale conosce a memoria tutte le sue canzoni, da ’Siamo solo noi’ ad ’Alba Chiara’ a ’Colpa di Alfredo’ e così via. Lei aveva già preso i biglietti per andarlo a vedere dal vivo, prima che scoppiasse la pandemia, e prima di ammalarsi". «Sapendo che Vasco è in vacanza a Rimini, e che viene spesso al Grand Hotel – aggiunge Veronica Orrù – ho pensato di lanciare questo appello al rocker, sperando che non cada nel vuoto. Mia zia purtroppo è una malata terminale, e per lei sarebbe un ultimo regalo. Io ho pensato che in questo modo avrei potuto esaudire quello che so per certo essere un suo desiderio di sempre". "Mia cognata ha lavorato nell’attività di famiglia per tutta la vita – prosegue Daniela Moschella –, insieme a mio marito Marco Orrù, fratello di Antonella, la sorella Michela, mio suocero Francesco e gli altri famigliari". «Lei è sempre stata la roccia della nostra famiglia – continua Veronica Orrù –, non ha avuto figli, ma solo noi nipoti, che siamo sempre stati tutta la sua vita". "Da quando ha scoperto di essere malata – prosegue Veronica – nostra zia Antonella non si è mai abbattuta, neppure nei momenti più duri. Anche adesso, che è in pratica costretta a letto, ormai da un anno, deve utilizzare un’apparecchiatura per poter respirare, per mangiare utilizza un sondino e per comunicare con noi si serve di un apparecchio che crea una voce artificiale. La sua vita, ne siamo tutti consapevoli, è appesa a un filo. Solo il Signore sa se anche l’anno prossimo sarà qui con noi. Per questo mi sono fatta forza e decisa a lanciare un appello al grande Vasco, che sappiamo essere in vacanza a Rimini: poterlo incontrare, anche per pochi minuti, sarebbe di sicureo la sua gioia più grande".

Antonella Orrù è stata in diverse strutture sanitarie; inizialmente a Novara, poi all’ospedale di Riccione dove le è stata praticata la tracheotomia per aiutarla e respirare, poi in lungodegenza a Santarcangelo. Circa sei mesi fa il ritrono a casa, all’agriturismo di Coriano. Anni fa la famiglia aveva un ristorante a Miramare, il Tortuga. Successiamente ha aperto un caseificio nell’entroterra, a Cesarolo di Coriano, con un allevamento di pecore seguito direttamente. A ruota è sorto l’agriturismo ’La pecora nera’, sempre a gestione famigliare. Per il momento i parenti non hanno detto dell’appello che la nipote Veronica ha rivolto al cantautore rock più celebre d’Italia. «Glielo diremo – precisa Daniela Moschella – solo in caso da parte di Vasco Rossi dovesse arrivare un segnale positivo. Insomma, se accettasse di incontrarla. In caso contrario preferiamo non dirle niente, non vogliamo illuderla. Lei non riesce pìù a parlare nè a muoversi, non è più autonoma, ma è lucida e comprende benissimo quello che le succede intorno".