"Vecchi mobili e pc oggi non sono più rifiuti"

Hera punta sul riuso: gli oggetti potranno essere affidati alla Coop la Fraternità che si occuperà di sistemarli e poi venderli

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Le vecchie cose non vanno buttate. A voler dare agli oggetti una nuova vita prima che diventino rifiuti è la stessa Hera che ha inaugurato un nuovo servizio aprendo al riuso la stazione ecologica in via Nataloni nella zona Ina casa. Invece di cestinare un piccolo elettrodomestico, un computer e tanti di quegli oggetti che spesso vengono sostituiti in casa prima ancora che siano rotti o irriparabili, si possono portare nell’area del riuso. Ad accogliere l’utente sarà il personale di Hera che recupererà gli oggetti per portarli a nuova vita.

Ecco come avverrà il processo. Il materiale usato sarà consegnato dal cittadino al personale che lo catalogherà e lo accumulerà in appositi spazi creati nell’area. A questo punto entra in scena la Cooperativa La Fraternità, parte integrante del progetto. Gli oggetti saranno ritirati dalla cooperativa sociale che penserà a sistemarli se non in perfette condizioni, e sanificarli. A questo punto saranno pronti per essere presenti nel mercatino della Coop. Il ricavato andrà a finanziare le attività di La Fraternità che fin dal 1992 offre opportunità di lavoro a chi è a forte rischio di emarginazione. Oggi la onlus offre un lavoro a 33 persone di cui 16 a rischio emarginazione.

La lista dei beni che si possono conferire considera in particolar modo mobili di piccole dimensioni, piccoli elettrodomestici, oggettistica e casalinghi, abbigliamento e scarpe, strumenti musicali e libri. "L’area del riuso rappresenta un ulteriore passo avanti verso l’economia circolare e un modo per contribuire concretamente al riutilizzo dei beni e alla riduzione dei rifiuti – afferma l’assessora alla transizione ecologica Anna Montini – I cittadini avranno la possibilità di decidere se rendere disponibile ad altri, per motivi sociali o didattici, un bene ancora utile, ma che a loro non interessa più". La Fraternità sarà parte integrante del circolo virtuoso da attivare. "Crediamo che anche gli oggetti meritino una seconda vita – spiega Francesco Tonelli –. Per questo recuperiamo e ricicliamo abiti e accessori che poi selezioniamo, igienizziamo, rinnoviamo e rimettiamo sul mercato a prezzi ribassati. Riduciamo così l’impatto ambientale e permettiamo al consumatore di fare acquisti di qualità a prezzi competitivi". Per Fausto Pecci, responsabile servizi ambientali per Hera, "si passa dal modello ‘produci, usa e getta’ a un nuovo sistema circolare e virtuoso, come quello del riciclo e del riuso, nel quale i rifiuti si convertono in risorse".

Andrea Oliva