Vendeva false opere di Guttuso Confiscati beni per 500mila euro

Auto di lusso, case, gallerie d’arte, attività nel ramo immobiliare. Un patrimonio che lui, un noto commerciante d’arte di 60 anni residente a Riccione, secondo gli investigatori della squadra anticrimine della polizia, è riuscito a mettere insieme vendendo opere d’arte false. Per questo, al termine di una complessa indagine, a luglio la Questura di Rimini aveva chiesto e ottenuto il sequestro preventivo di alcuni beni del gallerista riccionese, per un valore di mezzo milione di euro. Il tribunale di Bologna, nei giorni scorsi, ha disposto la confisca dei beni stessi: un’abitazione a Riccione, due macchine di lusso, 4 società attive nel commercio di opere d’arte e nell’immobiliare, vari dipinti e sculture e una galleria d’arte in provincia di Treviso. I giudici hanno anche imposto la sorveglianza speciale al commerciante d’arte: per i prossimi tre anni non potrà lasciare Riccione, dove avrà obbligo di dimora.

Il gallerista falsario è un volto piuttosto noto non solo nel campo dell’arte ma anche alle forze dell’ordine. È già stato coinvolto in indagini e processi in mezza Italia, per ricettazione e di contraffazione di opere d’arte. Procedimenti a suo carico sono stati aperti a Roma e a Torino, e anche a Bergamo, Alessandria, Venezia, Padova, Treviso, Ancona, Bari. Si è arricchito vendendo quadri e sculture di grandi artisti attraverso le sue gallerie d’arte, ma molte opere, come si è scoperto poi, erano false. Secondo le accuse, ha venduto false opere di Guttuso, Pomodoro, Calzori e altri grandi artisti del ’900, italiani e non solo. Alcune di queste erano state vendute a oltre 100mila euro. Incrociando le dichiarazioni dei redditi con il suo tenore di vita, la Questura a luglio era riuscita a ottenere il sequestro preventivo ai fini della confisca dei beni posseduti a Riccione, Treviso e Bergamo. Nei giorni scorsi è arrivato dai giudici il provvedimento di confisca.