Vernice anti Covid da un'azienda di Rimini. "Battiamo il Coronavirus a colpi di pennello"

Il Colorificio MP sta sviluppando e testando un prodotto capace di ridurre la carica virale e il rischio di contagio

Fabrizio Moretti, titolare del Colorificio MP

Fabrizio Moretti, titolare del Colorificio MP

Rimini, 17 novembre 2020 - Una vernice capace di abbattere la carica virale, eliminando (o comunque riducendo fortemente) il rischio di contagi. Qualcuno l’ha già ribattezza "la vernice anti-Covid", e se davvero funzionerà, anche gli Stati Uniti investiranno sul prodotto a cui sta lavorando il Colorificio MP di Rimini, l’azienda guidata dall’ex presidente della Camera di commercio Fabrizio Moretti. "Siamo ancora in fase di sviluppo e test – precisa subito Moretti – ma siamo ottimisti. Le due tipologie di vernici a cui stiamo lavorando, entrambi fotocatalitiche (le loro proprietà si attivano grazie alla luce del sole) hanno già dimostrato di essere efficaci nella riduzione dello smog e della carica batterica".

Com’è nato il progetto? "Abbiamo partecipato a un bando regionale, poi siamo stati selezionati (dallo studio Roncucci & partners) tra le aziende più innovative per soluzioni contro il virus per un altro bando, quello deall’Usaid, l‘Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale. C’è stato, da subito, un forte interesse per i nostri prodotti. Siamo sulla buona strada per completare la ricerca e certificare le vernici".

Vernici da interno o da esterno? "Entrambe. Siamo partiti da prodotti che abbiamo già realizzato e stiamo commercializzando da anni. Una è una particolare pittura per le facciate esterne: si attiva col sole, impedisce la formazione di muffa e limita l’inquinamento atmosferico. L’altra è invece una vernice per interni: anch’essa è fotocatalitica e contrasta muffe e batteri. Siamo convinti che possano entrambe eliminare anche la carica virale".

Quando saranno pronte? "Contiamo di concludere gli ultimi test e le certificazioni a febbraio, in tempo per la scadenza del bando. Facciamo la ricerca sui prodotti in collaborazione con il Tecnopolo universitario di Rimini e l’università di Torino, che forniscono un prezioso supporto tecnico e scientifico".

Gli Usa sono pronti a investire sulle vernici anti-Covid? "Vedremo. Sicuramente il progetto ha riscosso molta attenzione, com’è accaduto in passato per altre vernici. Siamo una piccola azienda (con 25 dipendenti), ma da anni lavoriamo tanto all’estero con parecchi paesi. Ci auguriamo di ripartire al più presto con l’attività: in questi giorni l’azienda è chiusa dopo alcuni casi di positività riscontrati tra i dipendenti".

C’è stato un focolaio? "Attualmente abbiamo 4 lavoratori a casa, perché rimasti contagiati. Non sappiamo ancora come siano avvenuti i contagi. C’è stato un primo caso, diagnosticato una settimana fa. Un dipendente, che era a casa malato, ha fatto il tampone e ha scoperto di essere positivo. A quel punto abbiamo fatto tutti il tampone in azienda, e sono risultati positivi altri 3 dipendenti".

Quando rifarete i tamponi? "Li abbiamo rifatti l’altro ieri, siamo in attesa degli esiti. Se non ci saranno nuove positività, potremo riaprire l’azienda. Abbiamo sempre rispettato tutte le regole, e facciamo la sanificazione completa di tutti gli ambienti una volta a settimana, ma purtroppo il virus sta girando velocemente".

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