Verucchio, è nato Michele Figlio di profughi ucraini

Il piccolo pesa 4 kg ed è in piena salute. Lui e la madre sono . ospiti di una famiglia

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Ogni fiocco rosa e azzurro esposto è sempre una buona notizia. Ma in questo caso la felicità è persino doppia. Michele, infatti, è il primo bambino ucraino a vedere la luce a Verucchio. Ha emesso il primo vagito all’ospedale Infermi di Rimini, pesa quasi 4 kg, ed è appena ritornato a casa insieme alla mamma E. A Villa Verucchio mamma e figlio sono stati accolti in via Tenuta, da una famiglia. "La mamma e il bimbo stanno bene e vogliono ringraziare di cuore tutti gli amici che sono stati a loro vicini", fa sapere Alberto Tonni. E lui è il responsabile del piano di accoglienza degli ucraini nel comune di Verucchio.

Nelle prime settimane dopo lo scoppio della guerra, una trentina di persone sono state accolte nel comune malatestiano, presso il convento di Santa Croce dei frati minori francescani. Qualche settimana fa si sono aperte le porte di altre residenze: 11 persone sono ospitate nell’appartamento sopra la merceria Valeria, altri nuclei familiari sono presso altre famiglie, a Villa e nel capoluogo.

Sono tutte donne e bambini, diversi minori, e un solo uomo, un nonno. "E’ stato inserito nel gruppo Civivo che si occupa di decoro e verde – prosegue Tonni – Per il suo inserimento sociale si tratta di un passo importante". Altre donne stanno iniziando a muovere timidamente i primi passi nel mondo del lavoro, mentre 5 persone hanno fatto ritorno in patria, a Kiev.

In Ucraina è ancora residente il padre di Michele. In una zona dove ancora non si combatte, ma solcata dai missili: per fortuna non sono caduti sulla città ma solo nei campi limitrofi. Una situazione che non lascia tranquilla la moglie e Imna, la madre, che è qui in Italia da diversi anni e attualmente al lavoro a Verucchio. È stata proprio lei a tenere i contatti con il figlio durante il parto della nuora.

"E’ stata molto forte, questo figlio era tanto desiderato dalla coppia – fa sapere Imna – Ringraziamo di cuore tutto il paese di Verucchio e chi ci accoglie, persone meravigliose... Non ci stanno facendo mancare davvero nulla, dai pannolini alle pappe ai vestitini. Ma soprattutto ci sono sempre vicini". E probabilmente questa, per chi è scappato dalla guerra, è la cosa più importante.

m.c.