"Vi siamo vicini in questo triste momento"

Le parole del comandante dell’Amerigo Vespucci sbarcato a Riccione. Una festa segnata dalla tragedia sull’A4

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"Una nave uscirà dalla tempesta e sarà più forte. Sono convinto che anche questa comunità saprà uscire più forte dopo quanto accaduto". E’ l’augurio che il comandante della nave scuola Amerigo Vespucci, il capitano di vascello Luigi Romagnoli, ha voluto fare a Riccione. Quella di ieri doveva essere una giornata memorabile per festeggiare con il simbolo dell’Italia nel mondo, il centenario dell’autonomia amministrativa della città. Non lo è stato perché il dolore è troppo grande e va rispettato. Non lo è stato perché la comunità è stata colpita al cuore. Sette vite spezzate i cui nomi ieri, durante la cerimonia assieme al comandante in consiglio comunale, la sindaca Daniela Angelini ha voluto elencare con voce ferma.

"Siamo qui per abbracciare la città e far sentire la nostra vicinanza ai famigliari delle vittime in questo momento difficile", ha aggiunto il comandante. Ma anche la città ha voluto trasmettere la propria forza. "Già a cinque miglia dalla costa siamo stati accolti da tante piccole imbarcazioni uscite dal porto per salutare il nostro arrivo. Poi molti ci hanno atteso in porto per salutarci", ha detto il comandante. Tra questi anche un signore di 83 anni, Giorgio Fabbri che negli anni ‘60 ha girato il mondo a bordo della Vespucci ed ha voluto salutare personalmente il comandante. "Ho sentito il calore di questa comunità. E’ stato emozionante". Ma quello che poteva essere un urlo di gioia è rimasto strozzato in gola. "Sentivo il peso del dolore negli sguardi e nei sorrisi della gente". Altre centinaia di persone si sono assiepate sulla spiaggia libera e in piazzale Roma per partecipare a un momento storico, con sullo sfondo la Vespucci. Ma ci sono sette vite spezzate che pesano sul cuore, la sindaca lo ha voluto sottolineare parlando in un consiglio comunale colmo di autorità e di sindaci arrivati da diversi comuni, e con molti consiglieri comunali al proprio posto nonostante l’orario insolito, anche se in minoranza i posti vuoti erano diversi. Presnti all’appello solo la neo parlamentare Beatriz Colombo, Andrea Dionigi Palazzi e Claudio Angelini. "Oggi ci ritroviamo con la Vespucci, insieme, nel segno dell’amore – ha detto la sindaca -. Ne verremo fuori con l’amore della nostra comunità". L’arrivo della nave scuola è stato un raggio di sole dopo giorni di oscurità, ha lasciato intendere il primo cittadino.

"Siamo feriti, ma non siamo soli. Queste sette vite, questi sette nomi rimarranno scolpiti nella memoria e nella storia di Riccione, la loro vita saprà essere ricordata in modo adeguato". L’ultimo saluto all’equipaggio è avvenuto poco dopo al porto. Al comandante Romagnoli e alla Vespucci è stato consegnato il riconoscimento di Ambasciatori di Riccione nel mondo. "Siamo ambasciatori dell’Italia, e lo saremo anche di Riccione", è la promessa del comandante.

Andrea Oliva