Via libera all’arrivo di quattro nuovi giudici

Alla riunione ha partecipato anche il dirigente del tribunale. Canzio. E Repubblica Futura attacca: "Violata la legge"

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Via libera all’arrivo di due giudici d’appello e due commissari della legge. E’ stato un Consiglio Giudiziario Plenario lampo quello andato in scena nei giorni scorsi. Consiglio a cui ha preso parte il nuovo dirigente del tribunale Giovanni Canzio. Sulla base della sua relazione, la decisione del reclutamento dei nuovi giudici che avverrà secondo un regolamento che è stato approvato. Non hanno preso parte alla votazione i commissari di minoranza, come del resto avevano già annunciato nei giorni precedenti il Plenario. Repubblica Futura e Libera hanno sostenuto, e poi ribadito, la non validità della seduta considerando i numeri dei suoi membri: 11 membri non togati rispetto ai 10 togati. Rf aveva scritto anche ai Capitani Reggenti "per fare presente – avevano spiegato – una fortissima criticità contenuta nella convocazione del Consiglio Giudiziario Plenario. Riteniamo, infatti, che questa convocazione sia manifestamente contro legge, dunque illegittima". E, ora, il partito di opposizione continua ad andare all’attacco. "La legge, approvata da questa stessa maggioranza – dicono dal partito di Nicola Renzi – prevede che quest’organismo debba essere rigorosamente paritetico: undici membri togati e undici membri laici. Cosa che anche ieri (mercoledì, ndr) non si è verificata, perché la girandola di epurazioni ha ridotto i giudici a soli dieci, senza possibilità di convocazione del Plenario se non in aperta violazione di legge. Purtroppo, nel grande imbarazzo della maggioranza, la riunione si è tenuta ugualmente".

A consentire ciò "sarebbe stata la proposta del segretario di Stato alla Giustizia Ugolini di ‘rinunciare al proprio diritto di voto’ come se esso fosse disponibile per legge, come se per la corretta costituzione dell’assemblea non facesse testo la convocazione ma rilevassero invece le successive determinazioni dei membri a partecipare o a non partecipare. Così certamente non è e non può essere. Ma pare non importare a nessuno".