"Vincenzo ha commesso molti errori, ma ha salvato migliaia di persone"

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Antonio Boschini, entrato a Sanpa nel 1980 per uscire dal tunnel dell’eroina, è il medico responsabile della comunità. Nella serie Netflix SanPa. Luci e tenebre di San Patrignano, è una delle (poche) voci raccolte dai produttori in difesa della comunità.

Ha già visto tutte e cinque le puntate?

"Mi mancano le ultime due. La prima non mi è dispiaciuta, le altre le ho trovate invece parziali. Vincenzo Muccioli ne esce male: è rappresentato come un istrione, un santone. Io che l’ho conosciuto bene, so quanto ha sofferto per aiutare i ragazzi che entravano nella comunità. E’ dipinto come un plagiatore, ma in realtà è stato vittima di tanti plagi".

Quando ha accettato di essere intervistato immaginava questo tipo di racconto?

"Onestamente no. E’ stata evidenziata poco la fatica di Vincenzo in quegli anni. Quando ha aperto la comunità, i tossicodipendenti non avevano punti di riferimento. Erano abbandonati a loro stessi, mancava un’adeguata assistenza, anche psichiatrica".

La serie si concentra molto sui processi...

"Sì, ma dopo il famoso processo delle catene c’era la fila di persone che volevano entrare a Sanpa".

Chi è stato per lei Muccioli?

"La persona che mi ha salvato. Certo, errori ne ha fatti tanti e ne sono stati fatti, ma io e gli altri responsabili della comunità abbiamo preso il buono che c’era in lui. Gli ex ospiti che criticano sono una piccola minoranza rispetto alle migliaia che ancora oggi ringraziano la comunità per quanto ha fatto".

Manuel Spadazzi