"Rimini, violentata alla festa in spiaggia dopo aver bevuto con gli amici"

La 15enne conferma davanti al giudice le accuse nei confronti di un coetaneo, ma quest’ultimo si difende sostenendo che la giovane era consenziente

La ragazza ha denunciato la violenza dopo una festa a cui ha partecipato con gli amici

La ragazza ha denunciato la violenza dopo una festa a cui ha partecipato con gli amici

Rimini, 9 dicembre 2019 - Si sono conosciuti durante una festa in spiaggia nel Riminese ad aprile. Ma da quel giorno la vita di due studenti liceali quindicenni della nostra provincia è completamente cambiata. Lui (difeso dall’avvocato Diego Pensalfini) è indagato per violenza sessuale aggravata dal fatto di aver fatto bere alcolici a un’altra minorenne.

A sporgere denuncia era stata la stessa famiglia della ragazzina che, al suo rientro a casa dopo il party sulla sabbia, avevano notato strani segni sul suo corpo. La giovanissima, molto spaventata per quello che le era accaduto, aveva spiegato di aver bevuto in compagnia di amici e di essersi fermata a lungo con un ragazzo, un suo coetaneo.

E forse per il troppo alcol, le cose si sarebbero spinte oltre. Da qui il terrore di essere stata violentata. Le indagini dei carabinieri erano subito partite tanto che Il ragazzino era stato immediatamente identificato e iscritto nel registro degli indagati del tribunale dei minorenni di Bologna.

Lo studente di quindici anni aveva scelto, in un primo momento, di avvalersi della facoltà di non rispondere alle domande del giudice, attendendo anche l’esito dell’incidente probatorio. E proprio nei giorni scorsi a Bologna, la presunta vittima, assistita da uno psicologo, è stata ascoltata in audizione protetta e ha risposto alle domande del giudice.

La ragazzina avrebbe spiegato di aver bevuto molto durante la festa, esattamente come avevano fatto tutti gli altri componenti del gruppo di amici. Un’abitudine che purtroppo sta dilagando sempre più tra i giovanissimi che tentando di evadere dalla realtà stordendosi con l’alcol.

La giovane ha anche ammesso di non ricordarsi se fosse stata consenziente (proprio a causa dell’alcol ingerito) alle effusioni ricevute dall’altro minorenne. Adesso ogni decisione spetterà al giudice del tribunale dei minorenni che dovrà stabilire se mandare a processo lo studente. Al suo avvocato il ragazzo ha sempre detto di essere innocente e di non aver fatto del male alla sua coetanea. Di certo tutto il gruppetto, nonostante la giovanissima età, era riuscito a procurarsi dei superalcolici, tenendoli nascosti in spiaggia, durante la festa.

Ecco perché all’interno di questa vicenda si inseriscono anche dinamiche sociali che deveno sempre essere tenute ben presenti anche della istituzioni. Occorre infatti incrementare la consapevolezza sull’abbassamento della percezione del rischio conseguente al consumo di alcol, che è un danno sempre e comunque prima dei 18 anni per l’organismo. E, comunque, tossico per il cervello sino ai 25 anni, secondo studi scientifici. E occorre tenere sempre alta l’attenzione sulla vendita di alcolici ai minorenni. Bisogna mettere in piedi sempre più controlli specifici per sanzionare appunto quei comportamenti legati all’assunzione di alcol nei locali della movida e nei supermercati.