Violenza, serve un cambiamento culturale

Oggi al Museo della Città incontro organizzato da "Rompi il silenzio" con la "Rete Donne". Presenti i sindaci di Rimini e Bologna

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Il contrasto alla violenza di genere non è solo una grande questione di civiltà e di rispetto dei diritti umani ma è anche una "questione sociale", dal momento che riguarda famiglie e generazioni. Una questione epocale, per dimensione e sviluppo nel tempo, troppo spesso colpevolmente sottovalutata. Ma, allo stesso tempo, la violenza di genere è anche un fenomeno assai difficile da contrastare, perché si annida nella società. Si terrà oggi alle ore 17, negli spazi del Lapidario romano del Museo della città – via Tonini 1 – la conferenza pubblica "Uomini al centro dell’agire per il cambiamento culturale contro la violenza sulle donne" organizzata dal centro antiviolenza di Rimini, "Rompi il silenzio", in collaborazione con la "Rete Donne Rimini". Il fenomeno dei femminicidi, così come più in generale la violenza di genere, non possono essere temi affrontati e dibattuti esclusivamente in un contesto femminile, come se questo fosse un problema che riguarda solo le donne. Gli uomini hanno il dovere di interrogarsi sulle proprie responsabilità e, appunto, mettersi al centro dell’agire per un inderogabile cambiamento culturale di contrasto alla violenza di genere.

Il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, e quello di Bologna, Matteo Lepore (foto), amministratori di due città recentemente colpite da casi di femminicidio, rifletteranno su un nuovo concetto di maschile insieme allo psicologo Donato Piegari, dell’associazione “DireUomo”. Sarà presente anche la presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, Emma Petitti, coordinatrice nazionale per le pari opportunità e di genere della Conferenza delle assemblee legislative. A moderare l’incontro sarà la giornalista Vera Bessone.