REDAZIONE RIMINI

Violenza sulle donne. A Rimini il doppio dei casi rispetto alla media italiana

Associazioni in piazza sabato. Servono iniziative strutturali, da intraprendere non solo quando i riflettori sono accesi su un femminicidio già commesso .

Violenza sulle donne. A Rimini il doppio dei casi rispetto alla media italiana

Violenza sulle donne. A Rimini il doppio dei casi rispetto alla media italiana

L’Osservatorio di genere della Provincia di Rimini, nei suoi dati presentati la scorsa settimana, ha evidenziato come il tasso di delittuosità delle violenze sessuali (per 100.000 abitanti) sia elevato: superiore alla media nazionale (quasi il doppio) e regionale. Sono state infatti 54 le violenze sessuali denunciate in provincia di Rimini nel 2021 (erano 37 nel 2020 e 42 nel 2019); spingendo così il tasso di delittuosità al 16 su 100.000 abitanti (Emilia - Romagna 14,2 ; Italia 8,9). Sessismo, violenza e discriminazioni di genere rappresentano tra le più gravi piaghe sociali che impediscono all’Italia uno sviluppo equo e giusto. A questa condizione si somma lo stillicidio pressoché quotidiano di femminicidi, che nel 2023 ha già mietuto, con Giulia Cecchettin, 105 vittime. L’educazione ai sentimenti sin dai primi anni di scuola è necessaria e urgente; servono iniziative strutturali, da intraprendere non solo quando i riflettori sono accesi su un femminicidio già commesso. La pornografia, da tempo disponibile gratuitamente a portata di smartphone, oggi gioca un ruolo centrale nella costruzione dell’identità maschile, senza che alcun equipaggiamento emotivo sia fornito ai giovani dal mondo degli adulti: le conseguenze possono privare le relazioni affettive e sessuali di qualsivoglia rispetto dell’uno verso l’altra.

Sabato, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, ‘Rompi il silenzio’ (associazione che si impegna a contrastare la violenza di genere in tutte le sue forme) scenderà in piazza per dire basta e spingere le vittime di violenza a "denunciare, sempre e comunque". Importante poi sottolineare la necessità di "educare l’uomo ad accettare la fine della relazione". Per Elvira Ariano, vicepresidente di ‘Rompi il silenzio’: "Giulia una volta laureata si sarebbe allontanata ma il partner non voleva perdere il controllo sulla donna". La donna è libera "di andare via ma gli uomini violenti non tollerano questa situazione". Oltre 3000 donne si sono presentate allo sportello di ‘Rompi il silenzio’, anonimamente, anche per ottenere ospitalità nelle 7 case di accoglienza a indirizzo segreto. Offerto poi il sostegno per l’inserimento lavorativo e l’assistenza alla genitorialità. "Bisogna denunciare e affidarsi poi ai centri antiviolenza, e agli operatori esperti".

Andrea G. Cammarata