MANUEL SPADAZZI
Cronaca

Viserba sogna di diventare comune. Ecco il comitato per l’indipendenza: "Ora la petizione per il referendum"

Nel 2011 il primo tentativo sfumò per poche firme. Bernardi: "Strada in salita, ma tanti sono dalla nostra parte"

Nel 2011 il primo tentativo sfumò per poche firme. Bernardi: "Strada in salita, ma tanti sono dalla nostra parte"

Nel 2011 il primo tentativo sfumò per poche firme. Bernardi: "Strada in salita, ma tanti sono dalla nostra parte"

A Viserba c’è chi torna a sognare l’autonomia da Rimini. È nato il comitato che si batterà per fare il referendum sull’indipendenza di Viserba e delle altre frazioni di Rimini nord e arrivare così all’istituzione di un nuovo comune. Una battaglia già condotta e persa in passato. Nel 2011 c’era già stato un tentativo, con tanto di raccolta di firme per indire il referendum: ne servivano 5mila, ne furono raccolte 5.133 ma in fase di validazione alcune risultarono irregolari perché doppie o di persone non residenti in Emilia Romagna. "Questa volta vogliamo fare le cose perbene e riuscire nel nostro intento. Sappiamo che ci vorrà tempo, ma sappiamo anche che molti sono dalla nostra parte", assicura Gabriele Bernardi, albergatore e tra i promotori del comitato. Lui c’era già nel 2010, quando nacque il primo comitato per l’autonomia di Rimini nord. Nel 2021 poi si era candidato in una delle liste civiche a sostegno di Jamil Sadegholvaad.

Della volontà di alcuni viserbesi di tornare a lottare per l’indipendenza ne avevamo già parlato, nello scorso ottobre. Per mesi la questione è rimasta in silenzio, tanto che sembrava chiusa. E invece no. "Abbiamo formato un nuovo comitato per l’autonomia della zona di Rimini nord. È composto da una trentina di persone, alcune delle quali avevano già fatto parte del precedente comitato che aveva raccolto le firme per il referendum". C’è il nuovo comitato per l’autonomia e c’è anche già l’avvocato designato per assisterlo: è Davide Grassi. "Siamo solo all’inizio di un lungo percorso – riprende Bernardi – ma determinati ad andare avanti. In questi mesi raccoglieremo tutti i documenti necessari, poi partirà la nuova raccolta firme".

Bernardi ribadisce i motivi che hanno portato a sognare ancora una volta l’indipendenza da Rimini. "Siamo trattati come periferia. Penso agli interventi per la viabilità, per il turismo. Guardate il nostro lungomare: cade già a pezzi. Un lungomare per il quale il Comune ha investito pochi milioni, progettato e realizzato male, al contrario di quanto è stato fatto nella zona di Rimini sud con investimenti ingenti. In piazzale Marvelli si sta costruendo un nuovo parcheggio interrato, ci sono progetti per altri parcheggi: da noi nulla". Il lungomare "è solo un esempio. In generale Rimini nord continua a essere poco considerata da chi ci amministra. Eppure siamo una realtà importante: da Torre Pedrera a Rivabella, passando per le Celle, qui ci sono 35mila residenti, 11mila case, oltre 700 attività commerciali, 230 hotel, 74 stabilimenti balneari". L’obiettivo è riuscire a raccogliere le firme necessarie per arrivare al referendum per l’autonomia. "Ci aspetta un lungo percorso, sarà tutto in salito e pieno di ostacoli. Ma siamo determinati. E tante persone sono dalla nostra parte".