Parroco contagiato a Viserbella, la messa è finita

Celebrazioni sospese. Il vicario del vescovo: "Scelta dolorosa ma inevitabile: non ci sono altri preti per sostituire don Daniele"

Don Daniele Giunchi contagiato

Don Daniele Giunchi contagiato

Viserbella (Rimini), 15 novembre 2020 - La messa è finita a Viserbella. Tutta colpa del Covid, che non ha risparmiato neanche don Daniele Giunchi, parroco e anche unico sacerdote in servizio presso la parrocchia di Santa Maria Assunta. Il prete, 46 anni, appena ha avuto il sospetto di avere il virus, si è messo in isolamento in attesa del tampone. Nel frattempo, vista la situazione, è stato costretto a sospendere tutte le celebrazioni alla chiesa di Viserbella, essendo l’unico sacerdote della parrocchia. Da alcuni giorni la chiesa sul lungomare è chiusa, non si tengono più messe né altre celebrazioni. Intanto per don Daniele è arrivato l’esito del tampone, che ha confermato che è positivo al Covid. Le sue condizioni di salute per fortuna non destano, al momento, particolari preoccupazioni. Ma fino a quando non avrà negativizzato il virus e non sarà più in quarantena, ai fedeli di Viserbella, non rimane altro da fare che andare a messa altrove, a Viserba, a Torre Pedrera e nelle altre parrocchie vicine.

IL FOCUS Da oggi siamo zona arancione: ecco cosa cambia - Zona arancione congiunti: cosa si può fare e cosa no

Don Daniele ha comunicato ai suoi parrocchiani la situazione a inizio settimana. Prima di decidere di sospendere le celebrazioni si è confrontato con la Diocesi, e alla fine si è deciso che quella fosse l’unica possibile soluzione. "Purtroppo non ci sono altri preti che possano sostituire don Daniele e tenere aperta la chiesa di Viserbella. Ai parrocchiani, vista la situazione, è stato chiesto il sacrificio di andare a messa per qualche giorno nelle parrocchie vicine, fino a quando don Daniele Giunchi non starà di nuovo bene", conferma il vicario del vescovo, don Maurizio Fabbri. Non c’era alcuna alternativa: "In molte parrocchie della Diocesi di Rimini ormai c’è solo un sacerdote. Con l’emergenza sanitaria ancora in corso, è inevitabile che si debba arrivare a scelte dolorose ma necessarie come questa".

Il focus Covid, il bollettino in Emilia Romagna 

Anche lo stesso vicario del vescovo si trova ancora in isolamento, a scopo precauzionale. Don Maurizio infatti vive nella Casa del clero di Rimini insieme ad altri 20 sacerdoti, tutti piuttosto anziani. Uno di loro è risultato positivo al Covid, una decina di giorni fa, in seguito ai test periodici che (da mesi) vengono effettuati nella struttura diocesana. L’Ausl, in seguito alla positività, ha disposto la quarantena per tutti i preti che abitano nella Casa del clero. "Al primo tampone fatto dopo la scoperta del caso ote – sottolinea don Maurizio – tutti gli altri preti, compreso il sottoscritto, sono risultati negativi al virus. Io sto bene, non ho sintomi. Faremo il secondo tampone il 18 (mercoledì), ci auguriamo di essere di nuovo tutti negativi per poter riprendere la nostra normale attività".