Realtà virtuale, visore 3d porta i bimbi fuori dall'ospedale di Rimini

Permette ai piccoli malati di tumore di volare con la fantasia e ridurre così l’ansia e il dolore

Tommi, il visore 3d che permette di viaggiare nella realtà virtuale

Tommi, il visore 3d che permette di viaggiare nella realtà virtuale

Rimini, 4 dicembre 2019 - E’ arrivato un ospite al reparto di Oncoematologia pediatrica. Si chiama Tommi e ai bambini fa vivere avventure incredibili, mettendo le ali alla loro fantasia, facendoli uscire per qualche decina di minuti dalle mura della propria stanza. Tommi è un visore tridimensionale. Lo si mette davanti agli occhi e ci si immerge in una stanza tridimensionale. In mano si ha un joystick che nel mondo fatato di Tommi diventa una bacchetta magica con la quale far cambiare forma alle cose, aprire un libro, volare in cielo o colorare un drago. Può sembrare un gioco, ma per i bambini del reparto è molto di più.

Esami, prelievi, le mura delle stanze sempre uguali a se stesse, la consapevolezza di tornarci quattro a volte cinque giorni alla settimana per i trattamenti finiscono per fiaccare le motivazioni. In reparto lo sanno bene ed è per questo che il personale medico guidato dalla dottoressa Roberta Pericoli cerca di creare un luogo dove i bambini non vengono solo curati, ma possono crescere. «Facciamo tutto quanto il possibile per dare a questi bambini, che qui trascorrono buona parte della loro esistenza, delle esperienze di vita». Tommi è una delle opportunità date, e ne giovano anche i genitori che lo provano così da condividere con i figli la nuova esperienza in 3D. Il dispositivo è stato donato al reparto grazie alla collaborazione tra l’Istituto oncologico romagnolo e il Gruppo ciclistico Fausto Coppi nell’ambito dell’iniziativa NoveColli4children. L’ultimo assegno dato al reparto grazie a questa collaborazione è stato di 20mila euro.

«L’idea di portare Tommi in questo reparto - racconta Fabrizio Miserocchi direttore generale dell’Istituto oncologico romagnolo - ci è venuta guardando la televisione. In un servizio hanno parlato di questo visore tridimensionale da utilizzare in ospedale, così ci siamo detti perché non provarci?». Quando si è avvolti nel mondo di Tommi si stacca la spina dalla realtà che ci circonda. «Una mezz’ora al giorno di utilizzo consente di ridurre l’ansia ed anche il dolore limitando di conseguenza l’uso di farmaci» precisa Valentino Negale amministratore della Softcare studios srls che ha sviluppato il progetto. «Ad oggi in Italia sono cinque i reparti che lo utilizzano. Poi c’è una sesta struttura ospedaliera a Huston negli Stati Uniti».

Non è l’unica iniziativa che ha riempito la giornata dei bambini di oncoematologia. Un giorno alla settimana arrivano anche Eddy e Frida. Sono due cani, un Border collie e un barboncino. La chiamano pet therapy, ma per i bambini si chiama gioco con un amico peloso che salta, si nasconde e si fa curare dai bimbi. «Una delle attività che più piace ai bambini è fare gli esami e curare i cani» racconta la dottoressa. I pazienti Eddy e Frida aiutano così i bambini non solo a rilassarsi, ma anche a superare i prelievi che dovono fare con continuità. E quando i bimbi tornano a casa, nella maggior parte delle case dopo qualche tempo arriva anche un amico a quattro zampe ad allargare la famiglia.