Viveva in un container, lavorava nei trasporti

Padre di quattro figli, separato, era in attesa della casa popolare. Il sindaco di Misano, Piccioni:. "Siamo sconvolti"

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"Non conoscevo personalmente la vittima, ma so che aveva diversi figli, alcuni dei quali ancora piccoli, e questo ovviamente non fa che rendere il tutto ancora più drammatico. È una notizia che ha sconvolto la comunità misanese". Sono le parole di Fabrizio Piccioni, sindaco di Misano. L’omicidio di Nicola Donadio, 50 anni, originario di Senise (un piccolo borgo in provincia di Potenza) ma da tempo trasferito in Riviera, si è consumato ieri mattina in una piccola area situata nelle vicinanze del depuratore, in via Nazionale Adriatica Interna. Un piazzale che l’amministrazione comunale ha messo a disposizione di tutte le persone che, per colpa anche della crisi, non possono permettersi un appartamento. A loro è stata concessa un’autorizzazione per stazionare in maniera permanente, e sono presenti alcune roulotte, tra cui quella di Žegarac.

"La vittima – continua Piccioni – aveva fatto richiesta per una casa popolare ed era già da tempo in graduatoria. I nostri servizi sociali si erano fatti carico della sua situazione, e gli avevano fornito quell’alloggio temporaneo. Si tratta di un modulo abitativo, che in alcuni casi particolari la nostra amministrazione comunale fornisce a persone sole o che stanno affrontando momenti di difficoltà, soprattutto dal punto di vista economico".

In passato Donadio, che era stato sposato con una donna della nostra provincia, aveva lavorato come Ncc (Noleggio auto con conducente). In seguito però era entrato al servizio di un’azienda che fornisce servizi per conto di Hera, sempre occupandosi della guida dei mezzi. Era arrivato in via Nazionale Adriatica da più di un anno: Žegarac si trovava già lì, nel piazzale del depuratore, da prima di lui. In un primo momento la convivenza tra vicini di casa era andata avanti senza particolari problemi, ma in seguito erano nate delle divergenze, legate sia al posizionamento di una fioriera ma anche – pare – ad altre motivazioni. Dopo quel litigio, culminato con una denuncia per lesioni personali, i due non avevano più fatto la pace e da allora avevano continuato ad ignorarsi. Fino a ieri, quando il cittadino italiano di origine slovena si è presentato fuori dal container di Donadio, portando con sé il bilanciere.