"Vogliamo sapere com’è morto nostro figlio"

Riccardo Vendemini chiede giustizia: "Il medico legale non ha ancora depositato l’esito dell’autopsia dopo 11 mesi". Il bimbo aveva solo due anni

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"Voglio giustizia e rispetto per mio figlio Alessandro. Dopo undici mesi il medico legale, che ha compiuto l’autopsia, non ha ancora depositato gli esiti". Ha affidato il suo grido di dolore a Facebook Riccardo Vendemini, il padre del piccolo Alessandro, due anni appena, morto a fine ottobre di un anno fa, dopo essere stato ricoverato in ospedale e poi dimesso e infine nuovamente ricoverato all’Infermi per violenti dolori all’addome. Una tragedia immensa, quella che aveva colpito la famiglia Vendemini che, tramite l’avvocato Massimiliano Orrù, aveva subito presentato un esposto in Procura per cercare di avere risposte ad una tragedia immane.

Ma quelle risposte, a distanza di quasi un anno, non sono ancora arrivate.

"Cerco di risolvere i miei problemi da solo – ha scritto su facebook – ,ma non dopo aver perso mio figlio di due anni, non dopo aver visto il comportamento, a mio avviso completamente menefreghista, del medico legale che ha eseguito l’autopsia e che dopo 11 mesi, ancora non ha mandato una risposta. A nulla sono servite le email e le telefonate di sollecito, da parte nostra e della Procura di Rimini, alle quali il dottor Salvi di Genova, inizialmente rispondeva educatamente per poi diventare acide, come se fossero fastidiose". Vendemini poi aggiunge. "E’ come forse nostra se vogliamo sapere come è mostro nostro figlio? Con il suo comportamento ci sta negando il diritto a dare giustizia alla sua morte e a noi, di poter provare ad andare avanti con questa vita che non sarà mai più facile".

Il padre avanza anche un sospetto: "Forse dall’autopsia ha trovato qualcosa di scomodo, una verità che sarebbe gli non rivelare, però non gli dà il diritto di bloccare le indagini. Io voglio giustizia e rispetto per mio figlio Alessandro".

Lo stesso legale della famiglia, Massimiliano Orrù ha confermato i ritardi: "Da ormai due mesi, insieme anche alla Procura di Rimini e agli stessi difensori degli indagati abbiamo inviato dei solleciti al medico legale affinché depositasse gli esiti dell’autopsia. A tutt’oggi non è arrivata nessuna risposta a tutti i solleciti inviati, neanche a quelli del magistrato titolare dell’inchiesta, Davide Ercolani". La tragedia era piombata in casa Vendemini il 31 ottobre di un anno fa. Un mal di pancia lo aveva tormentato per ventiquattro ore prima di condurlo alla morte. I genitori avevano prima allertato il pediatra, poi quando i dolori si erano intensificati si erano diretti al pronto soccorso pediatrico. Da qui, qualche ora era stato dimesso, ma in ospedale il bambino era tornato nella notte quando le sue condizioni erano disperate. Per la sua morte sono indagate cinque persone.