"Se i riminesi vogliono essere realmente rappresentati a Roma, non votino chi va in bicicletta, ma il centrodestra, ovvero chi governerà". Antonio Barboni, candidato al Senato per Forza Italia, anche se stavolta nel collegio emiliano come capolista, chiama i riminesi al cosiddetto voto utile. Il concetto è semplice: "Il centrodestra vincerà queste elezioni, perché ce lo dicono i sondaggi e le caratteristiche di questa elegge elettorale". Quindi "se la Romagna vuole essere rappresentata e contare, può farlo solo votando il centrodestra", perché votare centrosinistra "porterà Gnassi sui banchi della minoranza. E il centrosinistra proverà cosa significa stare all’opposizione".
Non saranno i riminesi a poter dare un aiuto a Barboni, perché il candidato sarà nel collegio emiliano per il Senato. In Romagna i candidati degli azzurri sono Elena Vannoni, vicesindaco a Novafeltria, candidata nel listino plurinominale del Senato in terza posizione. Tuttavia potrebbe avere possibilità di strappare un pass per Roma perché davanti a lei ci sono Anna Maria Bernini ed Enrico Aimi, tutti e due in corsa anche nei collegi uninominali. Se Aimi e la Bernini strappassero l’elezione passando per i collegi unimoninali, allora Vannoni scalerebbe posizioni e con un buon risultato da parte di Forza Italia potrebbe arrivare a Roma. Poi c’è Rosaria Tassinari, assessore del Comune di Forlì: è candidata alla Camera nel listino proporzionale, come capolista.
Per gli azzurri sarà fondamentale un buon risultato, in termini percentuali. Non sorprende allora che lo stesso Barboni, coordinatore provinciale di Forza Italia, oltre a chiedere agi elettori il voto utile per il centrodestra, lo chieda per la stessa Forza Italia: "Nel centrodestra si potrà governare soltanto con il supporto dell’area moderata, e quella siamo noi. Solo noi potremo garantire la tenuta dell’esecutivo". Intanto arriva qualche indicazione sui temi elettorali, come l’impianto eolico in mare, "che noi appoggiamo – dice Mario Erbetta, coordinatore riminese degli azzurri – Mentre Gnassi prima la votò, da assessore provinciale, poi la bocciò da sindaco in campagna elettorale e ora da candidato torna a sposare l’idea".
Andrea Oliva