MARIO GRADARA
Cronaca

Zanzini, outsider al timone: "Con giovani e territorio diamo linfa al commercio"

Parla il neo eletto presidente provinciale Confcommercio, colosso da 3.000 soci "Non mi aspettavo di vincere, mi hanno sostenuto tanti imprenditori". Tra le sfide: mobilità, lotta all’abusivismo, stop ai negozi di paccottaglia.

Giammaria Zanzini

Giammaria Zanzini

Giammaria Zanzini, era l’outsider è ha vinto: non l’hanno vista arrivare? "Non mi aspettavo di vincere – sorride il neo presidente provinciale di Confcommercio, colosso da circa 3.000 associati –. Evidentemente ho convinto i colleghi in assemblea".

Ha contato il discorso che ha tenuto all’assemblea provinciale, secondo lei? "No, anzi, mi sono piuttosto impappinato. Penso abbia pesato il lavoro di 10 anni in Federmoda (Zanzini è presidente regionale e provinciale, nonché consiliere nazionale, ndr) e al fianco di Gianni Indino".

Credeva di vincere? "Molto poco, anche se ovviamente ci speravo. Il dubbio era se vincevo di un voto o perdevo di 10. Ma quella con Nicola Angelini è stata una bella sfida, sui contenuti".

Invece ha vinto 25-14. Cosa rivendica di più del lavoro fatto? "La battaglia nel periodo pandemico a sostegno dei commercianti; l’aver scongiurato l’apertura di un centro commerciale a Misano; le sfide per il decoro, la sicurezza".

Come ha festeggiato? "Ancora non ho festeggiato, devo realizzare del tutto".

La sua squadra? Aveva parlato di un team con tante donne... "Sarà formata da venti persone. Già eletti quattordici, sei li coopto dalle varie sedi sull’intero territorio provinciale".

E le donne? "Almeno sei saranno donne. E soprattutto ci saranno tanti giovani. Che credo siano soprattutto quelli ad avermi votato nell’assemblea di lunedì, dando un segnale forte di cambiamento".

Ha battuto i ’poteri forti’? "Non la metterei così. Guardo avanti: nel nostro settore ci sono tanti imprenditori giovani tenaci, capaci, con voglia di fare, radicati sul territorio, che volevano e vogliono il cambiamento. Sono la nostra forza".

L’ha votata la base? "Sì, commercianti ed esercenti".

Le prime tre cose che farà? "Fondamentale muoversi in sinergia col pubblico. Con Regione e Comuni ragioniamo sugli hub urbani e di prossimità, individuati in tre Comuni, con sette hub".

Sono così importanti? "Saranno il nostro ’bazooka’ per rilanciare l’intera economia. Sto parlando con i presidenti Confcommercio di Riccione e Cattolica, che incontrerò di nuovo a breve. Anche per intercettare leggi che consentano ulteriori finanziamenti al nostro settore".

Oltre agli hub, quali priorità? "Tanti i temi. Partiamo dalla mobilità, che va indubbiamente migliorata: nuovo casello autostradale alla fiera, parcheggi scambiatori per rendere fruibile la città, sostegno all’aeroporto, alta velocità ferroviaria".

Poi? "Chiederemo alla Regione una pianificazione commerciale che punti a bloccare le aperture di negozi di paccottiglia, chincaglierie, empori di bassa qualità. E che sostenga il senso di identità, tradizione, tipicità".

Sarebbe un bel cambio di passo... "Migliorando la qualità del commercio si migliora anche la qualità della vita, il decoro, Negozi e pubblici esercizi sono punti di riferimento identitari".

Questione sicurezza? "Il tema della sicurezza per me non è affatto secondario: Legato come dicevo alla qualità del commercio".

Sostegno finanziario alle attività? "Confermo che intendo aprire, all’interno di Confcommercio, dei nuovi sportelli: semplificazione burocratica per gli associati, formazione, ufficio che si occupi ’sicurezza, legalità e concorrenza sleale’. E di consulenza finanziaria, per contrattare con le banche tassi e interessi non in maniera individuale ma collettiva".