Zona rossa Rimini: le regole

Il Comune ha valutato l’ordinanza, non l’ha varata ma intanto ieri erano già partiti i controlli. L’assessore: "Ancora nessun provvedimento"

A Rimini scatta la zona rossa

A Rimini scatta la zona rossa

Rimini, 7 marzo 2021 - Per bar e ristoranti la zona rossa in vigore da domani non cambia nulla. Erano già chiusi al pubblico in zona arancione, e lo resteranno. E’ consentito però effettuare la vendita per asporto fino alle 22 (l’ora in cui scatta il coprifuoco), mentre per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni.

Ma il Comune di Rimini in queste ore aveva valutato un’ulteriore stretta, per evitare assembramenti (in particolare dei giovani) fuori dai locali che proseguono l’attività con l’asporto. Tanto che venerdì, insieme alla Prefettura, era stata preparata la bozza di un’ordinanza che imponeva lo stop alla vendita di tutti gli alcolici "dalle 14 alle 6 del mattino per tutte le attività di ristorazione e per tutti gli esercizi di vicinato" a partire già dal 6 marzo, cioè da ieri, e fino almeno al 14. E sulla base del testo, che è stato mandato alle forze dell’ordine, ieri pomeriggio poi le divise hanno cominciato a girare in centro e a controllare alcuni locali rimasti aperti con l’asporto. Si è scoperto che nessuno degli operatori aveva saputo nulla del provvedimento, nemmeno dalle associazioni di categoria che di solito vengono informate tempestivamente delle nuove ordinanze.

Le forze dell’ordine a quel punto non hanno fatto alcuna multa, in attesa di avere chiarimenti, e soprattutto, della pubblicazione effettiva dell’ordinanza da parte del Comune. Nel frattempo diversi operatori hanno provato a contattare direttamente l’assessore alle Attività economiche, Jamil Sadegholvaad, per ottenere spiegazioni.

Nel pomeriggio la soluzione di quello che era diventato un giallo: "Il testo dell’ordinanza che è circolato è solo una bozza, ma al momento – assicura l’assessore – non c’è alcun provvedimento. Era stato valutato, questo sì, di adottare un’ordinanza simile a quella già varata a Bologna e in altre città. Ma per il momento non abbiamo preso alcuna decisione e pertanto resta consentito la vendita per asporto di bevande alcoliche, secondo modalità e orari previsti dal Dpcm in vigore". Sadegholvaad ammette che "ieri pomeriggio c’è stata un po’ di confusione. E’ circolato il testo dell’ordinanza, ma ripeto: si tratta di un’ordinanza solo abbozzata, e che non ha valore perché non è in vigore e per il momento non prevediamo affatto di adottare un simile provvedimento".

Cosa che ha fatto invece Bologna, dove è stata vietata da giovedì la vendita degli alcolici per asporto "in tutti esercizi di vicinato del settore alimentare e misto" dalle 18 alle 6. Un provvedimento che ha esteso a tutta la città lo stop alla vendita degli alcolici alle 18, che riguardava finora soltanto le attività del centro storico.  

Le regole della zona rossa

Scuola

Da domani, per effetto del passaggio di Rimini in zona rossa, resteranno chiusi anche gli asili nido e le scuole materne. Nelle altre scuole, elementari, medie, superiori, e all’università, si va avanti con la didattica a distanza. Resta comunque la possibilità di fare in presenza la didattica per gli alunni con disabilità, e i laboratori. Ma una circolare del 4 marzo del dipartimento del ministero dell’Istruzione prevede la possibilità di didattica a distanza per gli alunni figli di personale sanitario e di quello impiegato nei servizi pubblici essenziali, cosa che ha creato tante polemiche. La Regione, dopo una riunione ieri sul tema, ha chiesto chiarimenti urgenti in merito al governo e al ministro dell’Istruzione.

Negozi

Come durante il lockdown della primavera scorsa, da domani scatterà lo stop sette giorni su sette per i negozi e i centri commerciali. Sospesi anche i mercati, tranne quelli di generi alimentari. Chiusi i parrucchieri, i barbieri e i centri estetici. Possono restare aperti, oltre ai supermercati e ai negozi che vendono generi alimentari, i negozi di articoli per l’infanzia, quelli di biancheria, e ancora le attività che vendono piante, fiori, prodotti e articoli per il giardinaggio e altre che commerciano beni considerati essenziali. Resta sempre consentita per tutti i negozi, al di là delle merceologia, la vendita on line e la consegna a domicilio.

​Supermercati, farmacie, edicole e tabaccherie

Non cambia nulla, con il passaggio in zona rossa, per tutte quelle attività commerciali considerate essenziali. Restano quindi aperti senza alcuna restrizione i supermercati, i negozi di alimentari e quelli che vendono beni che sono ritenuti essenziali. Nessun cambiamento anche per le farmacie e per i negozi che vendono articoli igienico-sanitari, così come per le edicole e le tabaccherie. Sono diverse le edicole, nel Riminese, che da tempo effettuano il servizio di consegna di giornali e riviste ai loro clienti.

Bar e ristoranti

Per bar e ristoranti la musica non cambia. Erano già chiusi in zona arancione, e continueranno a restare chiusi anche da domani, quando Rimini diventerà zona rossa e lo resterà (almeno) fino al 21 marzo. Rimane consentita la possibilità di vendita per asporto. Nell’ultimo Dpcm è stato eliminato il divieto di asporto alle 18: ora è consentito fino alle 22, quando scatta il coprifuoco. Dalle 18 alle 22 è però vietato l’asporto a quei pubblici esercizi che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina o commercio al dettaglio di bevande. La consegna a domicilio è invece permessa senza limiti di orario, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme anti-Covid.

Passeggiate e sport

E’ consentito fare attività motoria e jogging, ma solo nei pressi della propria abitazione. Le attività sportive sono possibili solo all’aperto e in forma individuale, rispettando la distanza di un metro. In queste ore tanti, tra quelli che praticano ciclismo, si stanno chiedendo se è possibile continuare a pedalare e se si è costretti a restare nel comune di residenza oppure si può sconfinare. E’ possibile in effetti uscire dal proprio comune ed entrare in altri, purché tale spostamento resti funzionale all’attività sportiva. Restano chiusi centri sportivi, palestre, piscine, ma è consentito l’allenamento agli sportivi iscritti a una federazione.