Rimini, 3 settembre 2024 – Arriva il Cin, Codice identificativo nazionale per identificare quelle strutture che offrono locazioni brevi per turisti. Ma chi controlla? A lamentare un vuoto normativo in questo senso è l’assessore alle Attività economiche del Comune di Rimini, Juri Magrini. "Oggi abbiamo la novità dell’obbligo di registrazione degli affitti brevi - premette l’assessore -. Vediamo, certo che non può essere una misura da sola sufficiente". Ed è qui che entrano in ballo le verifiche. Come scovare quello che lo stesso Magrini definisce il sommerso in un settore che è in crescita esponenziale? Ad oggi nel comune di Rimini sono stati censiti circa un migliaio di alloggi usati per affitti brevi destinati al mercato del turismo.
"Il totale degli alloggi non occupati con affitti di lungo periodo è di migliaia di appartamenti – riprende l’assessore -. Oggi la parte più complicata è fare emergere il sommerso sulle locazioni brevi, ma su questo i provvedimenti del governo non offrono novità". La parola passa ai Comuni "che dovranno mettere in campo controlli circa il rispetto della nuova misura. Controlli puntuali, volti a verificare l’aderenza alle normative, e, allo stesso tempo, a informare i proprietari di queste prescrizioni, affinché siano al corrente dell’obbligo di registrazione. Ma il tema è molto più articolato e ampio" dice Magrini. Facile è verificare che le strutture già censite rispettino i criteri e le norme di legge, più complicato è scovare in città chi affitta a turisti rimanendo nell’ombra.
"Come abbiamo sempre detto, quello degli affitti brevi è un tema sul quale serve la massima attenzione per i riflessi che sta avendo sul mercato immobiliare, sul versante turistico e più in generale su quello del tessuto urbano di città grandi e piccole. Un fenomeno ancora inedito nelle sue applicazioni ed effetti, ancora difficile da ‘leggere’ anche per le istituzioni centrali e locali". Il governo ha anche introdotto sanzioni pesanti per chi non si adegua mettendosi in regola con il Cin. Si arriva fino a 8mila euro per i proprietari che omettono di registrarsi. E’ quanto scritto nel nuovo quadro normativo nell’ambito del Decreto Anticipi che ha introdotto il codice identificativo nazionale. Nel frattempo, mentre si parla di Cin, i giudici bocciano il provvedimento del Comune di Firenze che tentava di arginare la corsa agli affitti brevi. "Ho detto più volte - chiude Magrini -, e lo ribadisco, che a mio avviso quello che serve è una regolamentazione e non una demonizzazione ideologica. È evidentissimo l’impatto della crescita prorompente degli affitti brevi, così come sono evidentissime le sue storture che ricadono sulla disponibilità di alloggi per i residenti e sui canoni di affitto. Ma salta allo stesso tempo agli occhi come sin qui ci si sia mossi a tentoni e con atteggiamenti manichei: o tutto o niente, senza analizzare bene la cosa".