Aste balneari, Garavaglia apre: "Deroga di due anni"

Il ministro a Riccione: "Le aziende familiari non hanno nulla da temere. Giusto considerare gli indennizzi"

Il ministro Massimo Garavaglia e il vice direttore del Carlino, Valerio Baroncini

Il ministro Massimo Garavaglia e il vice direttore del Carlino, Valerio Baroncini

Riccione, 23 aprile 2022 -  Un periodo transitorio di due anni per le manifestazioni di interesse che coinvolgeranno le concessioni balneari. Era quanto i balneari italiani attendevano. A dirlo ieri il ministro per il Turismo Massimo Garavaglia intervenuto alla rassegna culturale la Riccionese intervistato dal vicedirettore de Il Resto del Carlino, Valerio Baroncini. Il ministro ha toccato i nervi scoperti dei balneari in subbuglio per le aste delle concessioni a partire dal primo gennaio del 2024. "Entro fine anno – ha precisato Garavaglia – verranno fatti i decreti. Ma avere un solo anno per completare le procedure, in tutti i comuni italiani, relative alle manifestazioni di interesse per le concessioni balneari, diventa complicato". Dunque "ritengo ragionevole un periodo transitorio di due anni. Penso che questa sia una modifica al Ddl concorrenza che non incontrerà ostacoli. Le aziende famigliari non hanno nulla da temere". C’è un altro aspetto che mira a rassicurare i balneari. "Allo stesso modo penso che non ci siano problemi nel considerare gli indennizzi per il valore aziendale delle imprese".

Il ministro ha affrontato i vari temi del turismo nazionale a viso aperto, annunciando anche il nuovo portale turistico del Belpaese che sarà presentato tra qualche giorno. "Sarà uno strumento molto importante e soprattutto da condividere con i territori fino agli stessi comuni, perché saranno questi a doverlo riempire di contenuti. Sarà una enorme opera collettiva" a cui non mancheranno "i testimonial", ma al momento bocche cucite sui volti che lanceranno l’Italia all’estero.

Con "la fine della pandemia", ha precisato il ministro, diviene necessario guardare oltre confine. Il primo mercato per numeri resta quello tedesco, "ma non dobbiamo sottovalutare gli altri. Quello spagnolo ad esempio. Tanti italiani vanno in Spagna, ma accade anche il contrario, ed il tasso percentuale di questo mercato è in crescita".

Lo sguardo oltre confine, tuttavia, non può più volgere a est. "La mancanza dei russi è un dato oggettivo. Non sappiamo quando torneranno. Dobbiamo farcene una ragione". Proprio per questo diviene necessario guardare ad altri Paesi. "Penso ad esempio ai millennials nel mondo. Possiamo pensare di farli venire almeno una volta in Italia?", ed anche i giovani israeliani "che dopo i tre anni di servizio militare si prendono un anno o sei mesi per girare il mondo".

Insomma, le opportunità per sopperire alla mancanza di turisti dall’est ci sono e il nuovo portale sarà uno strumento importante per promuoversi. Resta tuttavia un problema di risorse per il ministero al Turismo. Se il turismo pesa sul Pil per il 13%, ha precisato Garavaglia, "le risorse del Pnrr ottenute dal dicastero sono state 2,4 miliardi, praticamente l’1% di quanto disponibile. Con la leva finanziaria siamo riusciti ad arrivare a 7 miliardi". Non bastano, soprattutto per fare fronte alla mole di richieste, per 3 miliardi, giunte dagli operatori con l’adesione al cosiddetto bonus alberghi. A disposizione c’erano 600 milioni, troppo pochi. La buona notizia è che "il collega Franco alle finanze è disponibile a rifinanziare lo strumento".

Intanto la stagione è iniziata con una buona Pasqua. Riviera romagnola piena di turisti e il solito timore per l’estate: garantire la sicurezza. Le località turistiche sono città fisarmonica. È complicato mantenere la qualità dei servizi quando le persone aumentano in modo tanto sensibile.