La Regione Emilia Romagna si schiera con i bagnini: "Rinviare i decreti sulle concessioni"

Bonaccini incontra gli operatori e chiede al governo di aspettare: "Decida il nuovo esecutivo". Intanto i marinai di salvataggio scendono in piazza: "Prolunghiamo il servizio fino al 25 settembre"

Cinquanta angeli rossi in piazza per chiedere l’allungamento del servizio

Cinquanta angeli rossi in piazza per chiedere l’allungamento del servizio

Rimini, 6 settembre 2022 - Il fronte mare è caldissimo. E ad arroventare questi scampoli di stagione balneare, con un occhio già alla prossima, ci ha pensato ieri la Regione Emilia-Romagna, prendendo una posizione ufficiale e netta nei confronti dei decreti attuativi della legge sulla concorrenza che regola anche le concessioni balneari.

Ed è stato al termine di un incontro tra il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore al Turismo Andrea Corsini con le principali sigle di settore che la Regione ha anticipato agli operatori la propria volontà di inviare all’attuale governo una richiesta formale per un rinvio dei decreti al nuovo esecutivo, che si formerà dopo le elezioni del 25 settembre. Sul tema, la Regione ha così ribadito di stare dalla parte "dei diritti degli operatori di settore e dei loro investimenti".

Tanto che l’Emilia-Romagna ha garantito ancora "sostegno alla filiera del turismo balneare", dicendosi pronta a "investire nuove risorse per la riqualificazione delle strutture non appena sarà chiaro il nuovo quadro normativo che consegue all’approvazione della legge sulla concorrenza".

A inizio anno la Regione aveva già riassunto in un documento ufficiale le proprie proposte per il settore, ribadendo "la necessità di riconoscere il valore aziendale dell’impresa, investimenti e professionalità" di un settore che secondo i dati Unioncamere conta complessivamente 1.067 imprese in regione, di cui ben 427 nella sola provincia di Rimini, per un’occupazione complessiva in regione di 45-50mila persone. Stando alla posizione della Regione infine "i bandi di gara dovrebbero definire la durata massima e minima delle concessioni e un numero massimo di concessioni per operatore, in modo da garantire un’adeguata pluralità".

Ma non ci sono solo le concessioni balneari a far ribollire una pentola scaldata anche dall’anticipata chiusura di molti hotel a causa dei rincari. A storcere il naso in questi giorni sono anche i bagnini di salvataggio, che ieri pomeriggio alle 18.45 si sono riuniti in piazza Cavour per chiedere l’estensione del servizio di salvataggio (termine previsto all’11 settembre) sulle spiagge fino al 25 settembre, cioé finché ci saranno turisti per fare il bagno. "Più lavoro, sicurezza, prevenzione. Allunghiamo la stagione", è la richiesta riportata anche sul lungo striscione che ieri una delegazione di una cinquantina di angeli rossi ha srotolato davanti al portico del Part, prima che i bagnini durante il presidio tenessero anche alcune dimostrazioni di salvataggio.

"È l’unico modo che abbiamo per chiedere di prolungare un servizio essenziale – esordisce Mirco Botteghi, segretario della Filcams Cgil riminese –. Si vocifera ci siano contrattazioni per una mediazione al 18 settembre, ma ancora nulla di concreto. Vedremo domani ( oggi, ndr ) quando si terranno in tutti i comuni costieri ad eccezione di Bellaria quattro riunioni sul tema salvataggi e vedremo cosa ci verrà proposto. Noi crediamo fermamente che il salvataggio, riconosciuto come servizio essenziale, debba andare di pari passo con la possibilità di fare il bagno per ragioni di prevenzione e sicurezza".