Energia verde e pale eoliche a Rimini: dal mare alle colline il vento della protesta

A Casteldelci e Pennabilli si è costituito il comitato "Crinale bene comune" contrario al progetto green

Pale eoliche

Pale eoliche

Rimini, 1 febbraio 2023 – Politica energetica dell’Unione Europea, fondi cospicui stanziati dal Pnnr, ma anche impianti eolici mai attivati. E l’ombra del malaffare che ruota attorno al business sull’eolico. Da una parte lo sfruttamento di fonti sostenibili come il vento, dall’altra la deturpazione del paesaggio, l’impatto sul turismo e le lotte degli ambientalisti.

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A Casteldelci e Pennabilli si è costituito il comitato “Crinale bene comune” per far fronte a “Badia del Vento”, un progetto eolico da 29,4 mW che prevede l’installazione di 7 aerogeneratori, alti 180 metri ciascuno, sul crinale che va da Poggio Val d’Abeto a Monte Loggio e Monte Faggiola.

L’impatto del parco eolico deturperebbe i "paesaggi della Gioconda e dei Balconi di Piero della Francesca", è il monito degli aderenti al comitato. A rischio, poi, ci sono la riserva naturale dell’Alpe della Luna, il borgo di Casteldelci, Pennabilli, Petrella Guidi e il turismo di cui vivono queste località.

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Di più: spiegano gli esperti che non vanno sottovalutati i rischi idrogeologici legati allo svolgimento dei lavori. "Si delibera la distruzione di un territorio incontaminato per produrre energia green", così l’associazione Eco-Natura nelle osservazioni sul progetto presentate alla regione Toscana. I giganti di Eolo sorgeranno, infatti, in provincia di Arezzo, a Badia Tebalda. E sarà l’Amministrazione a decidere le sorti del parco eolico partorito nel segreto industriale di una società milanese.

Intanto gli step per l’autorizzazione all’inizio dei lavori, dopo il Paur (Procedimento Autorizzatorio Unico Regionale) sono arrivati alla richiesta della Via (Valutazione di impatto ambientale).

Contraria al progetto anche l’associazione Italia Nostra "le pale avrebbero un grave impatto visivo". Di diverso avviso Legambiente che ha definito "la polemica su Leonardo e la Gioconda fuori dal tempo".

Federica Fiffi, pennese di ‘Crinale bene comune’, ha detto che "il comitato vuole portare il dibattito su quei beni di tutti che sono i crinali. La circostanza - continua Fiffi - impone inoltre una verifica della ventosità di questi luoghi, considerando gli studi recenti che allertano su una evidente diminuzione della stessa".

Laura Lombardi, membro del comitato, spiega come pochissime persone sapessero del parco eolico: "Abbiamo fatto le prime riunioni online per informare la collettività, non siamo contrari all’eolico di per sé, ma siamo contrari a questo specifico progetto".

Il sindaco di Casteldelci, Fabiano Tonelli, ha riferito la sua posizione sul progetto in regione Emilia-Romagna, mettendo l’accento sull’importanza paesaggistica del Montefeltro: la bellezza di questi luoghi attira "investitori capaci di riaprire strutture abbandonate", rallentando peraltro un temuto "fenomeno di spopolamento" delle comunità montane che pareva ormai irreversibile. "Si parla in previsione - continu a Tonelli - di un parco ben più grande con almeno 30 aerogeneratori e questo sarebbe una colonizzazione del crinale appenninico".

Di contro ci vanno 55 milioni di euro di fondi del Pnnr stanziati per le comunità energetiche dei 119 comuni della regione Toscana. Alberto Santucci, sindaco di Badia Tebalda, in una lettera inviata alla regione Toscana, spinge affinché l’Amministrazione avalli un

progetto che garantirebbe al Comune fino al 3 percento dei proventi annuali del parco eolico.

Ma come fare se le pale sorgono a ridosso dei confini regionali e per di più deturpando i paesaggi? "Di certo - spiega Laura Lombardi - a Firenze non costruirebbero un parco eolico a ridosso delle colline".