Rimini, lavoratori stagionali. Tremila da arruolare

E intanto si avvicinano le festività pasquali, l’allarme degli albergatori

Barista  (immagine di repertorio)

Barista (immagine di repertorio)

Rimini, 5 aprile 2019 - Tremila stagionali ancora da arruolare negli hotel della riviera per l’estate, da Bellaria a Cattolica. Oltre 300, secondo le stime dell’Associazione albergatori, mancano nei circa 600 alberghi che apriranno i battenti nel lungo ponte di Pasqua, parte dei quali operativi sino al 2 maggio. «In questi giorni è già partito il tour negli alberghi di chi cerca lavoro per l’estate», spiega la presidente Aia Patrizia Rinaldis. «Gran parte delle strutture – continua – sia a Rimini che nel resto della riviera, ha quasi completato i propri organici estivi. Mediamente mancano ancora in media tra uno e due dipendenti per struttura ricettiva».

Poiché gli hotel sono quasi mille a Rimini, numero che sale a 1.100 con i residence turistici, e sui 2.200 complessivamente nelle cinque località costiere, si stimano in almeno tremila i posti ancora disponibili. «Putroppo restano i problemi evidenziati negli ultimi anni – continua Rinaldis –, cioè quelli legati alla scarsa preparazione e qualificazione del personale. Ci sono molte figure generiche, e mancano quelle più professionali. Non ci si improvvisa neanche a fare la camere». «Per la stagione siamo in media a un terzo del personale ancora da ingaggiare, soprattutto sala e piani», dice Antonio Carasso, presidente di Promozione alberghiera.

«Io do vitto e alloggio a tutti, mi mancava un cuoco e l’ho trovato», dice Enrico Biagin, hotel Ennia. Vero che l’accorciamento della stagione - soprattutto nelle località costiere più piccole - non incentiva i dipendenti a ‘fare la stagione’ come un tempo. Anche per il taglio arrivato dal 2015 al sussidio di disoccupazione. «Noi facciamo una stagione lunga, da marzo a ottobre – fa eco Lorena Montebelli, hotel La Gioiosa e Spiaggia Marconi – e il nostro personale torna volentieri. Più problemi per chi apre più avanti. E il personale qualificato si propone al miglior offerente, ci sono vere e proprie aste tra hotel per contendersi gli chef e gli addetti di sala più bravi. Capita anche chi qualcuno si impegni con un albergo ma poi se trova un contratto più lungo tiri il classico bidone». «A noi manca un terzo aiuto cucina perché la ragazza che veniva da sempre ha trovato posto annuale in un ristorante», dice Oscar Raffaelli, hotel Ancora.

«Per sala e cucina è difficile trovare persone all’altezza – fa eco Alba Pellegrini, hotel Luxor –. Molti colleghi approfittano della Pasqua per provare nuovi dipendenti in vista dell’estate. Tanti si improvvisano, senza preparazione nè esperienza; e c’è chi chiede di avere il weekend libero». Difficile in strutture stagionali. A fronte della perdurante ‘emorragia’ di personale stagionale proveniente dall’Est Europa, in particolare dalla Romania, continua a crescere l’utitilizzo di lavoratori alberghieri di origine egiziana, specialmente in alberghi di Rimini Sud. Dove nei giorni scorsi si è tenuto un incontro per fare il punto sulle ‘quote’ di immigrati stagionali egiziani a disposizione dell’Italia nel 2019. «Gli egiziani hanno un’ottima preparazione – spiega un albergatore di Miramare – perché si sono formati nei 4 e 5 stelle di Sharm e Hurghada. E sono bravi anche nei piani a curare le camere, ma anche in cucina come aiuti». «Vero che trovare personale adeguato è difficile, ma noi per quest’anno siamo a posto – dice Giorgio Manfroni, hotel Verdemare –, ci preoccupa di più se verranno i turisti».

Si conferma il fenomeno già emerso la scorsa estate del ‘personale in appalto’. «Soprattutto da parte di strutture ad apertura annuale – conferma Rinaldis – ma anche alcuni stagionali stanno scegliendo questa soluzione, seppure non sempre facilmente praticabile dal punto di vista giuridico». Qualche albergo ‘appalta’ ad agenzie specializzate tutto il proprio personale; i più si limitano a determinati settori: piani o sala i più gettonati.