Lavoro Riccione, le aziende: "Non riusciamo a trovare personale"

Sondaggio di Confesercenti per le attività turistiche: le aziende lanciano l’allarme

‘Working on tourism’

‘Working on tourism’

Riccione, 27 marzo 2019 - Trovare personale per le attività turistiche è un problema, lo dice l’83% degli intervistati nel sondaggio di Conferescenti regionale. Potrebbe essere un controsenso, ma ieri mattina c’era la fila dal primo mattino per strappare un colloquio alle imprese intervenute al forum dell’associazione organizzato al palazzo del Turismo. Erano presenti cinquanta aziende tra hotel, ristoranti e stabilimenti balneari per i quali si sono presentati oltre 300 candidati provenienti da 11 regioni.

C’è stato anche chi ha preso il treno alle 3 da Taranto sperando in un lavoro. Ma non tutti ricalcano questi profili. Per gli operatori è persino difficile trovare personale che voglia lavorare nei weekend e festivi, lo dice il 52% del campione. «A volte – commenta Mirco Pari direttore Conferescenti Rimini- ci sono genitori che si presentano ai colloqui dei figli e chiedono espressamente di evitare carichi di lavoro nei weekend. Oggi è difficile trovare personale qualificato e al tempo stesso flessibile».

Sono i paradossi di un mondo, il mercato del lavoro nel settore turistico, capace di muovere in un solo anno nella provincia di Rimini 28.242 contratti di cui la maggior parte intermittenti, 7.998. Mentre i contratti a tempo indeterminato si fermano a 1.533. Picchi di richieste per i weekend, meno nei feriali per parte della stagione e a volte nulli nel periodo invernale nonostante la destagionalizzazione.

Tuttavia i numeri parlano al rialzo visto che nel 2017 le assunzioni si erano fermate a 27.383. I contratti che si sono trasformati a tempo indeterminato negli ultimi due anni sono stati 2.310. Resta il dato di fondo: la difficoltà nel reclutare personale qualificato soprattutto nelle aree sala e bar, problematica manifestata dal 66% degli intervistati. Seguono la cucina con il 54%, e l’area piani, le camere degli hotel, con il 26%. Può sembrare assurdo per chi è cresciuto nel mito dei vitelloni, ma anche gli stabilimenti balneari hanno problemi nel trovare il personale, lo dice il 21% del campione.

‘Working in tourism’ che si è tenuto ieri ha funzionato perché «è possibile instaurare un rapporto umano con i candidati che non possono rimanere freddi numeri e curriculum scritti» spiega Fabrizio Albertini per Assohotel. Questa è una caratteristica che contraddistingue il comparto turistico tant’è che l’87% del campione preferisce ancor oggi trovare il personale attraverso il passaparola di persone di fiducia.