Rimini, caccia aperta ai lavoratori stagionali

Ma cento hotel cambiano rotta: è l’anno dei lavoratori in affitto. Ecco i profili professionali più gettonati

Un cameriere in una foto d'archivio

Un cameriere in una foto d'archivio

Rimini, 17 maggio 2018 - Lavoro in affitto: dall’Associazione albergatori confermano come il fenomeno sia «in forte espansione». Per l’estate ormai alle porte «sono quasi un centinaio gli alberghi che, in misura parziale o totale, utilizzerranno il lavoro in affitto», spiega la presidente Patrizia Rinaldis. Un numero che, anche in percentuale, comincia a diventare importante: quasi il 10% rispetto ai poco meno di mille alberghi cittadini. Pochi giorni fa l’Ispettorato provinciale del lavoro, dopo alcuni controlli in otto alberghi, bar e ristoranti dove sono stati scoperti otto lavoratori in nero (con tre chiusure di attività), aveva messo in guardia dall’utilizzo del lavoro in affitto. Annunciando controlli mirati, durante l’estate, proprio riguardo a questo aspetto.

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Evidentemente la cosa preoccupa relativamente una parte della categoria. Quanto alle assunzioni stagionali, i dati del Centro per l’impiego provinciale indicavano, allo scorso 2 maggio, ben 1.200 richieste di lavoratori da parte di 500 aziende del settore turistico, soprattutto alberghi. In totale 1.500 i profili professionali più gettonati. Nell’ordine: 310 camerieri - cameriere di sala; 210 cameriere ai piani; 180 aiuto cuoco; 110 segretarie d’albergo; 95 animatori; 65 cameriere di ristorante (o di hotel con particolare qualifica); 65 cuochi; 60 baristi; 47 tuttofare cucina; 43 grillisti - pasticceri - addetti al buffet. «In questi ultimi giorni quei numeri si sono parzialmente ridotti – prosegue la Rinaldis – perché la situazione generale è migliorata.

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Gran parte del personale gli alberghi lo hanno già ‘arruolato’. Mancano, questo è vero, per completare gli organici, alcune figure di complemento, a partire da aiuti cucina, qualche segretaria, camerieri sala e cameriere ai piani. Quelle che vengono ricercate sono figure più professionali». Quanto alle modalità di ‘ingaggio’ è cambiato qualcosa rispetto agli anni scorsi?

«REGISTRIAMO un numero molto minore che in passato di gente che viene a chiedere informazioni o a lasciare proprie referenze nella nostra sede di via Baldini – aggiungono dall’Aia –; al contrario viene utilizzato molto il web, il passaparola ma anche, come detto, le agenzie d’appalto, nel rispetto delle norme». Si tratta di appalti complessivi di tutti i servizi dell’albergo o solo di alcuni settori? «La situazione da questo punto di vista è diversificata – chiosa la Rinaldis –, ci sono strutture ricettive che hanno preso personale in affitto per tutti i settori; altre invece per il solo servizio di pulizia e rifacimento letti e camere, o per la sala, oppure per la cucina. Qualcuno anche per il servizio reception».

La Cgil ha lanciato l’allarme sul lavoro irregolare. Invitando i lavoratori a denunciare situazioni di sfruttamento. C’è anche un hashtag, #dilloallafilcams, per chi vuole segnalare questo tipo di situazioni.

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