Caro bollette Rimini. "Per risparmiare energia fermeremo la produzione di notte"

Macchine spente alla Top Automazioni dopo il tramonto, altre imprese pronte a rivedere i turni di lavoro. Focchi: "Ci salviamo grazie al nuovo impianto fotovoltaico: ci fornisce la metà del nostro fabbisogno"

"Per risparmiare fermeremo la produzione di notte"

"Per risparmiare fermeremo la produzione di notte"

di Manuel Spadazzi

Bollette da capogiro e costi raddoppiati (o anche triplicati, in alcuni casi) per le materie prime e i componenti. Se piangono locali, hotel e negozi, va ancora peggio alle grandi aziende, dell’indutria e non solo. Alcune imprese del Riminese, in vista dell’autunno e quindi di una maggiore spesa per il gas, hanno già iniziato a ragionare su come riorganizzare i turni di lavoro, per risparmiare sui consumi di energia elettrica e riscaldamento.

C’è chi non attenderà l’autunno per riorganizzare la produzione, nel tentativo di abbassare le spese. È il caso di Top Automazioni a Poggio Torriana, azienda leader in Italia per la realizzazione di caricatori automatici. Il fondatore e titolare, Bruno Bargellini, ha già fatto i conti e "stiamo valutando di tenere spente le macchine che teniamo in attività di notte. Questo dovrebbe farci risparmiare un po’ di energia, ma rallenterà inevitabilmente la produzione". Le macchine di notte "funzionano da sole, quindi non ci sarebbero stravolgimenti nei turni di lavoro degli operai". Lo spegnimento notturno degli impianti "avrà un impatto sulla produzione. Ma non abbiamo molte altre strade: o riduciamo i costi o alziamo il prezzo dei nostri prodotti, con il rischio di andare fuori mercato". Solo per l’energia elettrica "spendiamo 24mila euro al mese mentre l’anno scorso la spesa era in media 9mila euro. Il costo è triplicato". Bargellini è poi intenzionato a montare "un maxi impianto fotovoltaico nel nuovo stabilimento. A giorni avremo i preventivi, sarà pronto nel 2023".

Chi ha già un impianto fotovoltaico nel proprio stabilimento è il gruppo Focchi, noto nel mondo per la realizzazione di superfici vetrate per grattacieli e grandi complessi. "Per fortuna – precisa Maurizio Focchi, l’amministratore delegato – avevamo deciso di installare l’impianto prima che scoppiasse il caro-energia. Mai investimento si è rivelato più azzeccato: inaugurato un mese fa, l’impianto copre circa la metà del nostro fabbisogno e ci sta facendo risparmiare molti soldi".

Il caro-energia pesa, e non poco, anche sul gruppo Aetna, leader del packaging. "Il costo delle bollette è aumentato notevolmente – conferma Alfredo Aureli, il presidente del gruppo – ma non riusciremmo a ridurlo in maniera significativa facendo turni di lavoro diversi. Il problema più rilevante in questo momento è la mancanza di materiale elettrico, e in particolare di microprocessori. I fornitori hanno aumentato i prezzi e i tempi di consegna. Per fortuna, grazie alla nostra forte innovazione tecnologica, riusciremo comunque ad aumentare la nostra quota di mercato nel mondo. Già oggi esportiamo il 93% della produzione". Anche negli stabilimenti di Marr per ora i turni non cambiano. "È impossibile modificarli, i tempi di consegna ai clienti non lo permettono – spiega l’amministratore delegato di Marr Francesco Ospitali – Abbiamo gli impianti fotovoltaici in molti stabilimenti, stiamo ottimizzando i costi e riducendo gli sprechi: aria condizionata al minimo e luci sempre spente negli ambienti inutilizzati".