Emergenza turismo, il sindaco di Rimini: "Basta ristori, programmiamo la ripresa"

Federturismo avverte: "Se entro 30 giorni non avremo superato la quarta ondata, la ripresa non sarà nel 2022"

Emergenza turismo, centro storico vuoto

Emergenza turismo, centro storico vuoto

Rimini, 25 gennaio 2022 -  Per la ripresa del turismo e in vista della prossima stagione estiva, "bisogna uscire da questa fase emergenziale in tutti i sensi per trovare una strada vera e concreta di convivenza con il virus". A dirlo è il sindaco d Rimini, Jamil Sadegholvaad, che interviene per ricordare i colpi subìti dall'economica della sua città e l'urgenza di una ripresa, appellandosi in particolare al Parlamento.

Il turismo dopo il Covid

Comparando i dati pre Covid a quelli del 2021, il primo cittadino spiega che "mentre gran parte dei settori ha ritrovato e superato i numeri del periodo pre pandemico (costruzioni, alimentari, terziario professionale), le aree imprenditoriali di più grave crisi sono soprattutto quelle legate all'ospitalità e all'intrattenimento, e si tratta di decine di migliaia di posti di lavoro, cancellati, precari o a fortissimo rischio". E "a cavallo dell'anno, la diffusione rapidissima della variante Omicron ha spento ancora una volta le insegne".

Sadelgholvaad si complimenta con i suoi concittadini per la responsabilità dimostrata. "Ma adesso occorre anche guardare in avanti e non solo all'oggi- esorta- Vuol dire che l'economia e l'occupazione non possono continuare a essere appesi a ristori e agevolazioni". L'invito rivolto ai parlamentari è quello di "uscire da questa fase emergenziale, in tutti i sensi, per trovare una strada vera e concreta di convivenza con il virus. Lo stanno facendo in questi giorni altri Paesi che sono pure concorrenti dell'Italia sul mercato turistico".

E ancora: "Dobbiamo tornare a programmare adesso- va avanti- perché, come avverte anche Federturismo, 'se entro i prossimi 30 giorni non supereremo la quarta ondata dell'epidemia, non imboccheremo la via della ripresa nel 2022".

Convivere con il virus

Nessun bivio tra salute ed economia, chiarisce. "Si tratta di cambiare atteggiamento e approccio per definire i criteri di una nuova normalità- va avanti- in cui la paura non paralizzi ogni spinta alla ripresa".

Per questo, "bisogna che torniamo a parlare di programmazione, anche a breve termine, e vuol dire ripartire 'normalmente' a primavera- puntualizza- Ma è necessario deciderlo ora perché un'industria come quella turistica non si accende o si spegne con un clic sull'interruttore". Evidenza come l'economia turistica riguarda "non solo pochi 'padroni' ma la vita di tutte le famiglie, dei giovani, degli adulti".

Il settore a Rimini ha fatto la sua parte, ricorda: "Il turismo, anche a Rimini, ha dato con responsabilità e senso del dovere da marzo 2020, così come l'intera Italia. Ma ora non può più attendere", anche di fronte all'imminente aumento "stellare" delle bollette energetiche e dei consumi. Di qui l'appello: "A un Parlamento che nelle prossime ore sarà impegnato nella elezione del Presidente della Repubblica- manda a dire il sindaco- Rimini e il suo principale settore industriale e economico, che occupa 70 mila persone e genera un valore economico di 4,6 miliardi di euro all'anno (dato pre pandemia), chiede di agire e dare respiro a una ripartenza che non può attendere oltre poche settimane". Non chiede ristori ma "la possibilità di tirarsi su in piedi definitivamente".