Sabato 13 Aprile 2024

Massacro in famiglia, i vicini: “Non ci siamo accorti di nulla”

Misano sotto choc: “Sembrava una famiglia felice, anche se lui aveva perso il lavoro”

Da destra Adriana Andrea Stadie, Alvaro Alonzo Cerda Cedeno e la giovane Sophie Annette

Da destra Adriana Andrea Stadie, Alvaro Alonzo Cerda Cedeno e la giovane Sophie Annette

Misano Adriatico (Rimini), 14 gennaio 2015 - «No, la loro assenza non mi aveva insospettito per nulla. Ogni anno a Natale andavano in Argentina, a trovare i parenti di lei. Trascorrevano là tutto il periodo delle feste e tornavano qui a gennaio».

E invece Alvaro, Adriana e la giovane Sophie non erano affatto dall’altra parte dell’oceano: erano sempre rimasti lì, al primo piano della casa di via Vanzetti. I loro cadaveri si stavano decomponendo da oltre quaranta giorni. Un orrore che gli abitanti di Villaggio Argentina, frazione di Misano Adriatico dove tutti si conoscono, non avrebbero mai potuto immaginare. Un incubo che si è materializzato ieri pomeriggio (FOTO), quando i vigili del fuoco hanno sfondato la porta dell’abitazione e l’odore dei corpi in putrefazione ha invaso la via. L’odore della morte.

«Mi sono affacciata e ho visto i pompieri che entravano nel giardino – racconta una vicina di casa della giovane coppia di sudamericani –. Quando hanno sfondato la porta, ho fatto appena in tempo a vedere una figura stesa sul pavimento. Mi sono sentita male e ho distolto lo sguardo. E’ stato orribile».

«L’ultima volta che li ho visti – continua - è stato prima di Natale. Il giorno prima c’erano e quello dopo non c’erano più. Ho notato che la porta di casa era chiusa, le finestre abbassate e che la macchina davanti al vialetto sembrava sparita. Mi sono detta: saranno andati in vacanza. Durante le feste volavano sempre in Argentina a trovare i parenti di lei. Rimanevano là per diverse settimane. Ho sentito dire in giro che prima di scomparire nel nulla erano andati dalla padrona di casa e avevano versato due mesi di affitto anticipato».

Un’altra vicina di casa riferisce di «continui litigi e di urla anche nel cuore della notte. Per cosa di preciso bisticciassero non saprei dirlo ma era successo più di una volta».

Un’anziana signora che abita in zona, però, racconta una versione totalmente diversa. «A me sembravano una coppia felice. Erano innamorati, si vedeva lontano un chilometro. So che lui aveva perso il lavoro: tutti e due comunque si davano molto da fare per mantenere quella ragazzina, Sophie. Era così dolce e, se devo essere onesta, anche molto carina. Adriana l’aveva avuta con un altro uomo, ma Alvaro si era sempre preso cura di lei, crescendola come se fosse stato suo padre».

Gli altri ragazzini della frazione non frequentavano molto Sophie. Ascoltando le loro testimonianze, tuttavia, emergono dei particolari che rendono la vicenda ancora più inquietante.

«Ogni mattina prendevo l’autobus con lei – spiega un giovane studente della zona – Non chiacchieravamo un granché. Poi all’improvviso, verso la fine di settembre, lei non è più venuta alla fermata. Sembrava svanita nel nulla e anche a scuola, al Belluzzi di Rimini, i compagni di classe non la vedevano più. Ogni tanto, tornando a casa, mi imbattevo nel compagno della madre che portava a spasso il cane».