Elezioni San Marino 2019, tutti al voto tra Rocco Siffredi e programmi incendiati

Si è chiusa una campagna elettorale caratterizzata da non pochi singolari episodi. Con una netta riduzione delle cene offerte ai votanti

I manifesti elettorali dei vari partiti. Da oggi in vigore il silenzio  (foto Pruccoli)

I manifesti elettorali dei vari partiti. Da oggi in vigore il silenzio (foto Pruccoli)

San Marino, 7 dicembre 2019 - Si è chiusa la campagna elettorale in vista del voto di domani. E non sono mancati gli episodi curiosi, a volte anche un po’ irriverenti, che hanno fatto sorridere ma anche arrabbiare i protagonisti. Tra questi c’è sicuramente un fotomontaggio che vede una delle candidate, Marica Montemaggi in coppia con, niente di meno, Rocco Siffredi. In realtà assieme a Montemaggi, per un video elettorale, c’era Matteo Ciacci, con un passato da Capitano Reggente, trasformato in attore hard che ha fatto il giro dei social e delle chat. Non sono mancati quelli un po’ meno spiritosi. E’ il caso di un cittadino sammarinese che, dal terrazzo di casa, ha tentato di dare fuoco al programma di Repubblica Futura e alle immagini di due segretari di Stato, Marco Podeschi e Andrea Zafferani. Bloccato sul nascere, il tentativo incendiario si è concluso in niente di fatto. Evidentemente Repubblica Futura, ex partito di governo, aveva anche una certa sfortuna dalla sua, visto che i primi manifesti elettorali, per un errore dell’addetto, sono stati attaccati dove vengono affissi gli annunci mortuari. C’è da scommettere che all’interno del partito sono iniziati gli scongiuri, unitamente al repentino distacco dei manifesti, collocati sulle regolari plance, con tanto di scuse.

E’ stata sicuramente una campagna elettorale votata al risparmio, almeno per quello che riguarda le cene offerte agli elettori dai vari partiti. Niente maratone culinarie dove gli aventi diritto al voto si preparavano a ingrassare di qualche chilo, ricevendo inviti da tutti i partiti. Quest’anno dieta, a parte qualche banchetto dove venivano distribuite castagne e vin brulè. Pochi anche gli spettacoli e i concerti: qui, probabilmente, il posto è stato preso da filmati, foto e messaggi che hanno spopolati sui sociali e su whatsapp. Da sottolineare il ritorno di quelli che diversi sammarinesi hanno definito i ‘dinosauri’ della politica dall’ex ministro e Reggente, Gabriele Gatti a un altro politico di vecchia data come Paride Andreoli. Una cosa non è certo mancata nel corso di questa campagna elettorale: le conferenze stampa. Fino a tre al giorno durante le ultime due settimane, con qualche partito che ne ha fatte addirittura due nello stesso giorno.  

Dalla mezzanotte di ieri, come sottolineato dalla segreteria Interni, vige il silenzio elettorale fino alla chiusura delle urne (domani alle 20). Il divieto riguarda la pubblicazione di messaggi, foto, manifesti su qualsiasi media comunicativo, social compresi. E’ vietata l’affissione di simboli anche negli spazi privati che sono visibili dall’esterno, come ad esempio le finestre delle abitazioni. Nel giorno del voto, le legge sammarinese, fa divieto di indossare di coccarde, distintivi, veicoli che possono indicare la propria scelta politica, mentre i candidati non possono sostare all’interno dei seggi ma nemmeno nelle vicinanze, salvo il tempo di esprimere il voto. Le violazioni saranno punite penalmente.  

Diversa la situazione per quanto riguarda i siti internet dei partiti che vengono considerati come sedi virtuali, quindi chi accede a tali siti – specifica la norma – lo fa di sua volontà, come se si recasse nella sede fisica. Vietato, invece, l’invio multiplo di messaggio e l’esecuzione di sondaggi nei due giorni di silenzio, sia che questi avvengano via social, per posta elettronica o per telefono. Tale normativa vale anche per i residenti all’estero. © RIPRODUZIONE RISERVATA