Rimini, Giulia Sarti: "Vado via anzi no". Il futuro è nelle mani di Di Maio

La parlamentare attende le decisioni dei vertici del Movimento

La deputata Cinque stelle Giulia Sarti

La deputata Cinque stelle Giulia Sarti

Rimini, 17 febbraio 2018 - Giulia Sarti si autosospende dal M5s. Anzi no. Lei, scottata dallo scandado di ‘rimborsopoli’, resta ancora in silenzio. E dopo aver disertato giovedì ( a Bellaria) l’incontro col candidato premier dei pentastellati Luigi Di Maio, potrebbe non farsi vedere in pubblico ancora per un po’. Secondo quanto riportato ieri in un primo momento da Il fatto quotidiano, la riminese pareva pronta ad autosospendersi dal partito. Alcune ore dopo invece, secondo la notizia appresa «da fonti a lei vicine», la Sarti non si sarebbe ancora autosospesa. La riminese sarebbe in attesa della decisione dei probiviri del M5s e di Di Maio, che dovrebbe incontrarla o sentirla al telefono nelle prossime ore.

Il condizionale è d’obbligo, perché la Sarti non parla. Ed è silenzio assoluto anche fra gli altri candidati riminesi del M5s e i vertici emiliani dei pentastellati. «Non so nulla», si limita a dire anche Max Bugani, capogruppo dei grillini a Bologna, e punto di riferimento del M5s in regione. Quello che è certo è che la Sarti, dopo che il suo nome martedì è stato tirato in ballo da Le iene, è stata messa alle strette dai vertici del Movimento. «O ti chiarisci, o prendiamo provvedimenti». Da qui la decisione della Sarti di denunciare l’ex fidanzato Bogdan Andrea Tibusche. La riminese ha cominciato a controllare i conti martedì sera, scoprendo così i primi ammanchi. Di due bonifici fatti nel gennaio 2014 per le donazioni al Fondo del microcredito, uno era andato a buon fine e l’altro, di 7.298 euro, invece no: risultava cancellato prima del trasferimento della cifra. Si è accorta poi che un altro bonifico al Fondo era stato fatto in seguito, nel settembre 2014. E ì ha trovato altri bonifici annullati nel corso del 2016 e del 2017. Per questo la riminese ha rifatto tutti i conti, scoprendo 33 bonifici fatti dall’ex fidanzato (che aveva accesso al suo conto) e destinati a lui e ad altre due persone.

Da qui la decisione di fare denuncia giovedì, insieme al padre. E la polizia ha subito girato tutto alla Procura, che ha avviato un’inchiesta. Nei prossimi giorni verrà sentito proprio Bogdan Andrea Tibusche, l’ex fidanzato, più noto con lo pseudonimo di Andrea De Girolamo. Del quale non conserva un gran ricordo Lorenzo Andraghetti, ex collaboratore parlamentare della Sarti per alcuni mesi nel 2013. «Lui e Giulia si sono conosciuti quando lei ha subito l’attacco hacker. Dopo qualche settimana me lo ritrovavo sempre in ufficio. E a un certo punto ho interrotto il mio rapporto di lavoro: non c’erano più le condizioni, e Bogdan era diventato una presenza ingombrante...». Andraghetti, che ha lavorato poi per un altro parlamentare pentastellato, Bernini, per ora non entra nella vicenda. «Racconterò tutto più avanti, ma è evidente come questa vicenda sia piena di incongruenze».