Giulia Sarti, le chat con l'ex fidanzato inguaiano la deputata M5S

Caso Rimborsopoli, le conversazioni con Bogdan Andrea Tibusche. "Soldi per l'auto di mio padre". Foto osè, chiesta l'archiviazione

Giulia Sarti si è autosospesa dal Movimento 5 Stelle (Foto Imagoeconomica)

Giulia Sarti si è autosospesa dal Movimento 5 Stelle (Foto Imagoeconomica)

Rimini, 28 febbraio 2019 - Si scrivevano email e su Telegram, erano stati fidanzati e lui era il suo uomo di fiducia, ‘un uomo che aveva una grande importanza nella sua vita privata e politica’. E quelle conversazioni adesso la inchiodano. Proprio le chat, prodotte in fase di interrogatorio da Bogdan Andrea Tibusche (difeso dall’avvocato Mario Scarpa), incastrano ora la deputata Giulia Sarti. Non è stato il suo ex compagno a rubare soldi dai suoi conti e la denuncia presentata contro di lui altro non era che un modo per uscire dallo scandalo ‘Rimborsopoli’, (ossia i soldi non versati nelle casse del Movimento, come prevede lo statuto) e ‘salvarsi la faccia’. 

«Tesò, le Iene hanno i nomi da mesi e mi hanno chiesto se denuncio te. Perché mi stanno chiedendo come uscire da questa storia. Io ho detto di no e mi piglio tutta colpa», scrive la deputata. «Te lo hanno chiesto le Iene?», le domanda subito Bogdan. «No, me lo hanno chiesto Ilaria (Loquenzi; ndr) con Rocco (Casalino; ndr). Per salvarmi la faccia. Però tesoro, è finita, ora devo restituire quei 23500 euro stasera. Ho parlato con la Comunicazione, domani devo fare un post su Facebook. Poi devo avvisare Raffa Vitto, Cruma non voglio che pensino che li ho traditi».

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La conversazione è datata 13 febbraio 2018, ma quella del giorno seguente prende una piega ancora più pesante. «Ti devo denunciare–, annuncia la Sarti all’ex– ci sono più di 12mila euro da ottobre ad oggi che ti sei versato tra affitto di Salerno e altro, non ci sono altre soluzioni». Bogdan trasale: «Sì, ma denunciare per cosa? Mai preso un cent senza che tu lo sappia e per questo mi hai lasciato il token». Lei però tira dritto: «Domattina vado a farla».  «Pensaci bene se puoi dimostrare la truffa. Abbiamo sbagliato entrambi, nessuno ha truffato nessuno», la ammonisce Bodgan, ma la Sarti insiste: «Sono sotto un treno sto passando per ladra quando non ho intascato un soldo». La denuncia parte e il consulente informatico reagisce: «Chiamo i giornali pure io, cominciamo la guerra?».

E la guerra comincia. Bogdan si precipita in tribunale con il suo difensore, chiede di essere sentito dal sostituto procuratore, Davide Ercolani, titolare dell’inchiesta e racconta la sua verità. A sostenere le sue parole mostra chat, consegna tutto il materiale informatico in suo possesso. «Non sono un ladro, non ho mai rubato un euro», dichiara. Spiega di come la Sarti lo avesse aiutato e di come avvenisse a rendicontazione dei soldi con tanto di bonifici on line, con la ricevuta stampata, ma in realtà revocati. «Una volta ha prestato del denaro settemila euro a suo padre per l’acquisto di un’auto e la ristrutturazione della casa avvenuta nel 2017. Questi soldi sono venuti a mancare nel suo conto e quindi non sono stati rendicontati. ‘Con quale faccia non aiuto mio padre a comprare l’auto nuova che sono cinque anni che sono in Parlamento’, mi disse Giulia. 'Così lei ha prelevato quei soldi dal suo conto per aiutare suo padre’, ha spiegato. E poi altri dettagli su quei soldi non versati al Movimento. Ma per la Procura «non vi sono elementi per ritenere che Tibusche abbia sottratto le somme di denaro senza che la Sarti lo avesse autorizzato e approvato». Da qui la richiesta di archiviazione. Adesso sarà il gip Benedetta Vitolo a decidere. Intanto la Procura di Rimini non procederà d’ufficio per calunnia nei confronti della deputata M5s Giulia Sarti.

Foto osè, chiesta archiviazione

La Procura di Bologna ha chiesto l'archiviazione anche per il fascicolo trasmesso da Rimini sulla diffusione delle foto intime della deputata M5s. Gli atti, che ipotizzavano l'accesso abusivo a sistema informatico, interferenze illecite nella vita privata e diffamazione, erano stati trasmessi alla Procura distrettuale per competenza (come previsto per questo tipo di reati), nel momento in cui i pm di Rimini avevano chiuso, anche in questo caso con richiesta di archiviazione, l'indagine sull'ex compagno di Sarti, Andrea Tibuche Bogdan, per appropriazione indebita. Sarti e Bogdan si conobbero proprio a causa delle immagini, quando Sarti si rivolse a lui, consulente informatico, dopo la violazione della posta elettronica. Una relazione durata fino a dicembre 2017.