Giulia Sarti perdonata dal M5s, niente espulsione. Bugani: "Resterà con noi" / FOTO

Appena rieletta, salvata dopo lo scandalo ‘rimborsopoli’

Luigi Di Maio con Giulia Sarti

Luigi Di Maio con Giulia Sarti

Rimini, 7 marzo 2018 - Due riminesi spediti in Parlamento, la rieletta Giulia Sarti alla Camera e Marco Croatti al Senato, grazie ai collegi plurinominali. E una valanga di voti presi fra Cattolica e la Valconca, che fanno così del Movimento 5 stelle il primo partito in 10 comuni su 25 della provincia di Rimini. E’ altrettanto vero che i pentastellati non sono riusciti qui a vincere in nessuno dei collegi uninominali: né la Sarti né Carla Franchini al Senato. Ma questo non impensierisce Max Bugani, capogruppo del M5s a Bologna e coordinatore dei pentastellati in Emilia Romagna. Perché «il dato è che siamo diventati la principale forza politica a Rimini e nel resto della regione».

Tutti in queste ore si stanno chiedendo che ne sarà della Sarti, ora che è stata ufficialmente rieletta. Fino a pochi giorni fa sembrava probabile la sua espulsione per lo scandalo ‘rimborsopoli’. Come stanno le cose, Bugani?

«Per quanto riguarda la Sarti, posso dirvi che i probiviri del Movimento hanno valutato molto attentamente il caso e che Giulia sarà con ogni probabilità reintegrata nel nostro gruppo. Se poi la Procura dovesse fornire altri elementi (la Sarti ha denunciato l’ex Bogdan Tibusche per la revoca dei famosi bonifici al Fondo del microcredito, ndr) saranno valutati. Ma ci tengo a sottolineare anche un altro aspetto di questa vicenda».

Quale?

«In queste difficili settimane, Giulia era venuta da me e aveva firmato il documento di rinuncia alla proclamazione, dimostrando così di anteporre il bene del M5s alla sua rielezione. Questo è stato molto apprezzato dai probiviri».

Insieme alla Sarti è stato eletto anche Croatti. Se l’aspettava?

«Faccio i miei più sinceri complimenti a Marco per il grande risultato. E’ una persona che ha dato tanto al M5s in questi anni e meritava questa soddisfazione».

Nel Riminese il M5s, nonostante sia il primo partito, non è riuscito a sfondare nei collegi uninominali. Che spiegazione si è dato?

«La legge era fatta apposta per favorire le coalizioni mentre il M5S si presenta da solo. Il centrodestra fa questa ridicola accozzaglia di partiti soltanto per avere una somma più alta e starci davanti, ma non c’è un solo punto programmatico in comune fra i partiti della coalizione. E’ tutto un bluff... Al sud dove la Lega va peggio abbiamo vinto noi, al nord dove la Lega va meglio ha trionfato l’accozzaglia di centrodestra».

Tornando ai risultati nella nostra provincia, se l’aspettava un M5s in testa in tanti comuni?

«Siamo gli unici a parlare di temi e non di ideologie, gli unici ad ascoltare i problemi reali dei cittadini e a non prendere ordini dalle lobby o dalla finanza. Ma confesso che non mi sarei mai aspettato di vedere il M5S prima forza in Emilia Romagna. Questo è un risultato storico e ne siamo felicissimi».

Dopo il verdetto delle politiche, quanti comuni ritiene contendibili alle prossime elezioni amministrative nel Riminese?

«Le elezioni politiche e le amministrative sono completamente diverse fra loro. A livello comunale incidono tanti fattori ignorati a livello nazionale. Quindi non ci illudiamo, però siamo consapevoli di essere una delle principali forze politiche e fra le poche con una base solida e obiettivi chiari».