
Lucio Paesani, imprenditore, titolare del Coconuts e di altri locali; l’ex consigliera regionale del M5s Raffaella Sensoli
Rimini, 3 febbraio 2025 – L’aveva offesa su Facebook pesantemente, con insulti sessisti. Proprio su Facebook Lucio Paesani oggi è stato costretto a scusarsi con Raffaella Sensoli, per evitare il processo per diffamazione nei suoi confronti che sarebbe partito oggi.
L’ex consigliera regionale del M5s ha chiesto e ottenuto, dai legali di Paesani, che l’imprenditore versasse a titolo di risarcimento danni mille euro all’associazione riminese Dire uomo, che assiste gli uomini che si rendono responsabili di maltrattamenti e violenze aiutandoli in un percorso di recupero.
La notizia l’ha data questa mattina lo stesso Paesani. Sulla sua pagina Facebook, ha scritto: “Mi sento in dovere di porgere le mie scuse all’ex consigliera regionale Raffaella Sensoli per quanto da me pubblicato nel luglio del 2022, per aver utilizzato termini offensivi, travalicando il legittimo diritto di critica politica che stavo esercitando”.
Ma cosa era accaduto nel luglio del 2022? Paesani aveva commentato sui social, con frasi allusive e offese sessiste, la notizia che la Sensoli era stata nominata membro del cda di Start Romagna. Un ruolo che l’ex consigliera regionale pentastellata ricopre ancora oggi. Frasi irripetibili quelle di Paesani, che avevano spinto Marco Tonti (consigliere comunale e presidente di Arcigay) e altri a schierarsi dalla parte della Sensoli, e a condannare le parole dell’imprenditore.
La Sensoli non ha lasciato perdere e ha querelato Paesani per diffamazione. Sono partite le indagini e l’imprenditore, titolare del Coconuts e di altri locali, era stato rinviato a giudizio. Proprio domani era in programma la prima udienza, ma prima che partisse il processo gli avvocati di Paesani e della Sensoli hanno trovato un accordo.
E la Sensoli ha ritirato la querela. “Ho semplicemente preteso – spiega la Sensoli – che Paesani si scusasse pubblicamente su Facebook. Inoltre, visto che i suoi avvocati mi hanno offerto un risarcimento danni, ho spiegato che non volevo neanche un euro per me e ho proposto di devolvere una somma all’associazione riminese Dire uomo, che si occupa di uomini maltrattanti”.