Rimini, Matteo Renzi fa il tutto esaurito al bagno 46

Centinaia in spiaggia per il ritorno dell'ex premier che sfida i contestatori. "Gnassi mi ha rapinato per fare bella Rimini"

Matteo Renzi in spiaggia

Matteo Renzi in spiaggia

Rimini, 4 agosto 2017 - A piedi nudi sulla sabbia. Il ritorno di Matteo Renzi a Rimini è cominciato così giovedì, con l’ex premier che appena arrivato al bagno 46 si è tolto le scarpe, subito imitato dal sindaco Andrea Gnassi. Poi una breve pausa per andare alla toilette («Ragazzi, se scappa scappa», ha scherzato il segretario Pd), facendosi largo tra le persone, tra cui tanti bambini, che gli chiedevano selfie e autografi. Un bagno di folla per Renzi, venuto a Rimini - e prima era stato a Cervia - per presentare il suo libro Avanti (FOTO).

E il Pd riminese aveva mobilitato le truppe, per fargli trovare il pubblico delle grandi occasioni. Così almeno 400 persone hanno atteso sotto il sole l’ex premier, presentatosi in ritardo di un’ora. Renzi ha ripercorso le tappe del suo governo raccontate nel libro Avanti. Ha sfoderato un’imitazione tutta da ridere di Berlusconi, e poi quando il discorso è caduto su Letta ha ammesso: «Adesso in Italia non si può più dire stai sereno... a causa mia».

E ancora: «Mi dicono che ho un brutto carattere, ma questo è un problema di mia moglie...». Durante la presentazione ieri più volte è stato interrotto dai contestatori. Il primo si è avvicinato gridandogli «buffone, avete rovinato l’Italia», prima di essere invitato ad allontanarsi da un poliziotto. Renzi non perde la calma: «Sono punti di vista, ma noi non offendiamo nessuno». E poi replica punto su punto ad altri tre, sfidando qualche fischio (isolato) che ogni tanto sale dal pubblico. Non manca la ‘solita’ carezza a Gnassi. «E’ un bravo sindaco, quand’ero a Palazzo Chigi mi ha fatto praticamente una rapina armata per avere i finanziamenti per i progetti per la città (i 9 milioni del museo diffuso per Fellini, ndr)». E poi gli elogi, convinti, ai romagnoli. «Siete i migliori nel fare turismo». Prima e dopo l’incontro, centinaia di autografi e foto di rito per l’ex premier, che quasi non voleva più venire via... «Allora Andrea (rivolto a Gnassi), che si fa stasera? Andiamo a fare l’afterhour?».