Meeting di Rimini 2017, Gentiloni: "Terrorismo, non rinunceremo alla libertà"

Il presidente del consiglio inaugura la 38esima edizione della manifestazione. Sull'immigrazione: "Il governo non deve aver paura di riconoscere i diritti"

Paolo Gentiloni (Ansa)

Paolo Gentiloni (Ansa)

Rimini, 20 agosto 2017 - "Siamo al fianco di Barcellona". Con queste parole il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha iniziato il suo intervento nell'ambito del dibattito inaugurale della 38esima edizione del Meeting di Comunione e Liberazione. Il premier, che è arrivato in fiera intorno alle 14.30 e verso le 15 è stato accolto nell'auditorium dove si tiene il dibattito con un applauso, ha aggiunto "credo che questa edizione del Meeting non possa che aprirsi anche da parte mia con un omaggio alla Catalogna e a Barcellona", ricordando la "città splendida e amica", "straziata" dal recente attacco terroristico (VIDEO). Il presidente del Consiglio ha anche fatto riferimento alla messa di questa mattina alla Sagrada Familia che "ha dato un messaggio di forza umana a tutta l'Europa". "Daesh è stato sconfitto - ha detto ancora il premier - ma la sua minaccia continua e riguarda tutti. Io non credo alla propaganda di questo o quel sito ma sono consapevole che neppure l'Italia può sentirsi al riparo da questa minaccia". 

"È decisivo che da tutti venga il sostegno alle forze dell'ordine, all'intelligence, ai militari impegnati per garantire la sicurezza - ha aggiunto il presidente del Consiglio -. Fare sentire il Paese unito attorno alle forze che lavorano per la sicurezza è altrettanto importante rispetto al ripetere che i terroristi non ci costringeranno a rinunciare alla nostra libertà. La difendiamo, lo facciamo ringraziando ogni giorno chi ci consente di vivere liberi". E ancora: "Noi frequentiamo troppo spesso i punti deboli dell'identità italiana. Si soffre la mancanza di un racconto nazionale. Ma dobbiamo abituarci a frequentare e a far valere i punti di forza della nostra identità nazionale. È un punto di forza il nostro che può servire anche in Europa a non far prevalere le chiusure".

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Parlando del futuro del nostro Paese, poi, Gentiloni ha affermato: "Sono certo che faremo nuovi passi nella direzione giusta nella prossima legge di bilancio, che sarà un passaggio chiave per chiudere la legislatura in modo ordinato. Consentirà alcune limitate misure per accompagnare la crescita nella direzione giusta. Non sarà una legge di spesa facile, ma una legge con interventi selettivi". "La crescita è finalmente tornata - ha detto il premier -. Ciò è frutto dell'impegno del lavoro del Governo di Matteo Renzi che noi stiamo proseguendo. Non era scontato tenere insieme crescita e avanzo primario. Non era scontato ma non basta. La sfida sarà la qualità della crescita in termini di lavoro e di contrasto all'esclusione sociale". E l'impegno del governo - ha sottolineato Gentiloni - "sarà concentrato innanzitutto sul lavoro per i giovani. Lo faremo attraverso incentivi permanenti stabili all'assunzione dei giovani consolidando i risultati del jobs act, attraverso un impegno straordinario sulle politiche attive per il lavoro".

Sul nodo immigrazione il premier ha detto che l'Italia "non deve avere paura di riconoscere diritti" ai figli di stranieri che nascono qui e "di chiedere il rispetto di doveri a chi giunge" nel nostro Paese. Perché la risposta risposta al terrorismo "non è nell'esclusione o nella negazione della realtà" che anzi "sono una garanzia di insicurezza per il nostro Paese". "Il fenomeno migratorio è di lunga durata, resterà lì. Chi semina odio e facili illusioni non farà un buon raccolto. Dire che si tratta di un fenomeno di lunga durata non significa però rinunciare a gestirlo. Il Governo italiano non accetta lezioni da nessuno in campo umanitario. Ha fatto bene Jean Claude Juncker a dire che l'Italia ha salvato l'onore dell'Ue, ma questo stesso Governo è anche quello che promuove le regole attraverso il codice di condotta delle Ong e contribuisce alla stabilizzazione della Libia. Si incominciano a intravedere risultati".

Ad accogliere Gentiloni in fiera intorno alle 14.30 di oggi, tra gli altri, la presidente della Fondazione Meeting Emilia Guarneri, il governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini, il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, il questore Maurizio Improta e il prefetto Gabriella Tramonti. 

Questa mattina intorno alle 11 la manifestazione (FOTO), blindatissima tra metal detector e scanner dopo gli attentati degli ultimi giorni, si è aperta con la messa presieduta dal vescovo di Rimini, monsignor Francesco Lambiasi.

FOTO / La visita di Gentiloni al cinema Fulgor

Il programma della prima giornata