San Marino (Rimini), 7 dicembre 2012 - ABITUATI ad avere la testa tra le nuvole, non si sono accorti di aver perso la rotta. A far recuperare la retta via ai paracadutisti ci hapensato la Guardia di rocca di San Marino. Al lungo elenco di sconfinamenti italiani sul Titano mancavano ormai soltanto loro, i parà della Folgore, che ieri hanno colmato questa ‘lacuna’. I quattro mezzi dell’esercito, un Ducato e tre autocarri, con a bordo nove militari sono stati bloccati poco dopo le 13 a Dogana dalle forze dell’ordine sammarinesi, a pochi metri dal confine con l’Italia. Ma alla Guardia di rocca e alla Gendarmeria erano già arrivate numerose segnalazioni di quegli intrusi italiani. La colonna di mezzi, solo con supporti logistici per i lanci e non armati, aveva messo piede a San Marino all’altezza di Cerbaiola: stavano tornando a Livorno dopo un addestramento in Carpegna, ma avevano fatto male i calcoli sul percorso. A tradirli non sono state mire conquistatrici, ma più semplicemente un errore da parte del navigatore satellitare. I nove militari della Folgore si sono fidati del computer di bordo che li ha portati dritti nelle braccia del ‘nemico’ senza sapere di aver sconfinato. La Guardia di rocca li ha intercettati a Serravalle e li ha bloccati a Dogana, vicino al confine. I militari, appartenenti al servizio logistico del 187° reggimento Folgore, sono stati identificati e si sono beccati un verbale amministrativo per aver attraversato il confine sammarinese con mezzi militari senza avere l’autorizzazione. Dopo il fermo, i mezzi sono restituiti ed affidati a un ufficiale del Vega, poi poco dopo le 16 i parà della Folgore hanno potuto lasciare San Marino e prendere la strada verso casa.
 

IL PRIMO impegno del neo segretario agli esteri Pasquale Valentini potrebbe essere quello di lamentarsi con la Farnesina per questo ennesimo incidente diplomatico. Un’attività che negli ultimi anni è stata piuttosto frequente. Il Titano deve avere una grande forza d’attrazione per le forze armate italiane. Ci sono passati finanzieri, carabinieri, poliziotti e vigili urbani. Senza dimenticare i militari: dalla Marina all’Aeronautica, l’esercito e perfino i bersaglieri. Ieri è stata la volta dei parà della Folgore, mentre ancora non si hanno ancora notizie di sconfinamenti degli alpini. In realtà per il 2012 si tratta del primo episodio. Il record spetta probabilmente al 2010 quando ci furono ben quattro casi, mentre nel 2011 se ne ricordano tre, ma tutti molto ravvicinati: tra la fine di gennaio e la metà di febbraio furono ben tre gli sconfinamenti italiani nell’antica terra della libertà. Tutti inconsapevoli di aver invaso uno stato, per quanto piccolo. Alla faccia degli oltre 1700 anni d’orgogliosa indipendenza del Titano.
 

Filippo Graziosi