Jovanotti tour 2019, i sapori del beach party affidati a un riminese

Sarà l'imprenditore Filippo Polidori a organizzare tutta la parte food del villaggio nelle varie tappe del tour

Jovanotti e Filippo Polidori (foto di Francesca Valiani)

Jovanotti e Filippo Polidori (foto di Francesca Valiani)

Rimini, 18 gennaio 2019  - La piadina, nel villaggio di Jovanotti, non mancherà assolutamente. “E' stata la prima cosa che Lorenzo mi ha chiesto”. Già perché Jovanotti ha deciso di affidarsi a un riminese per tutta la parte food del Jova beach party, il grande tour estivo sulle spiagge d'Italia.

Nel villaggio ci saranno anche punti ristoro per bere e mangiare, anche se gli spettatori avranno la possibilità di entrare portandosi al sacco cibo e bibite. E Jovanotti ha messo in mano 'organizzazione a Filippo Polidori, 46enne imprenditore e consulente nel campo dei vini e dell'enogastronomia, che vive e lavora a Rimini da anni.

Sua l'intuizione e l'organizzazione di Rimini street food, la guida ai migliori posti dove gustare piada e altri cibi di strada. Ma Polidori è anche uno degli organizzatori del circo degli chef stellati Al meni e di tanti altri eventi. Aveva già collaborato con Jovanotti, occupandosi della ristorazione per lui, la band e tutta la squadra al seguito di Lorenzo. Ora si occuperà di cibo e bevande che il pubblico troverà all'interno del Jova beach party. “ Ho coinvolto Filippo Polidori – annuncia lo stesso cantante sui social - che conosco da anni. E' un grande esperto di cibo buono, produttori locali, sostenibilità, qualità, storia, creatività legata a questo mondo. Una specie di grande deejay del cibo e del bere. Ci piacerebbe che anche in questo senso le nostre giornate a Jova beach diventino memorabili e autentiche, in modo semplice e accessibile. In Italia esistono un sacco di produttori di cibo sostenibile e soprattutto buono, intendo tutta la “ filiera" dagli agricoltori ai produttori e a chi poi si inventa modi nuovi e creativi per trasformare una passione e una visione in un lavoro. Il progetto è quello di coinvolgere anche realtà locali in ogni tappa, di non sprecare cibo, di avere una scelta variegata attraverso chioschi, food trucks, strutture mobili...Tutto in linea con il progetto di sostenibilità della nostra avventura, che sia anche divertente e un modo per scoprire cose. Stiamo facendo una bella ricerca in questo senso…e ho l’acquolina in bocca!”.