La Notte del Branco, su Nove il docufilm degli stupri di Rimini

L'orrore di quella notte di due anni fa raccontato dalla voce dei poliziotti e delle poliziotte che lavorarono per giorni fino alla cattura

Gli agenti Roberta Rizzo e Luciano Baglioni, in prima fila nelle indagini sul branco

Gli agenti Roberta Rizzo e Luciano Baglioni, in prima fila nelle indagini sul branco

Rimini, 12 aprile 2019 - Gli stabilimenti che si succedono l’uno dopo l’altro, le file ordinate di ombrelloni, i giochi dei bambini sbiaditi dal sole, qualche pallone dimenticato qua e là, musica e schiamazzi in lontananza. Uno scenario familiare a chi, almeno una volta nella vita, è venuto in vacanza a Rimini: lo stesso scenario che, due estati fa, ha fatto da sfondo a uno dei più efferati casi di violenza che la cronaca recente ricordi. Torna ad affondare il coltello in una piaga mai veramente guarita il docufilm “La notte del branco”, andato in onda ieri su Nove, in prima serata. Prodotto da Verve, il docufilm ha ricostruito meticolosamente la dolorosa vicenda degli stupri di gruppo che insanguinarono l’ultimo scorcio dell’estate 2017, innescando un’ondata di orrore che ha superato in breve tempo i confini della Riviera.

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Stupri in spiaggia a Rimini, 9 anni e 8 mesi ai tre minorenni

La novità del documentario è che, diversamente da tutte le ricostruzioni tentate finora, la voce narrante è quella degli stessi inquirenti della Polizia di Stato incaricati delle indagini. Non si vedono, dunque, i volti levigati degli attori prestati alla docufiction, ma quelli, tesi e autentici, di coloro che, tra la pressione dei media e lo sconcerto dell’opinione pubblica, condussero otto giorni di ricerche serrate, fino a sgominare la banda di stupratori. A comparire sono, infatti, la Sovrintendente Capo della Squadra Mobile Roberta Rizzo, successivamente premiata dal Presidente Mattarella per il ruolo rivestito nelle indagini, il Dirigente della Squadra Mobile Massimo Sacco, che arrestò il capobranco Guerlin Butungu su un treno diretto a Rimini, il sostituto commissario Luciano Baglioni, il Dirigente della II Divisione del Servizio Centrale Operativo, Alfredo Fabbrocini, e l’autrice dell’identikit che inchiodò Butungu, l’assistente capo Elena Pagani. Accanto a loro, una serie di agenti che non si risparmiarono e batterono a tappeto spiagge, alberghi e abitazioni della Riviera, oltre a visionare centinaia di video acquisiti dalle telecamere di sorveglianza posizionate in zona.

Guerlin Butungu, congolese di 20 anni

Viene fuori il resoconto, lucido e accurato, di un’escalation di ferocia che - dalle rapine ferragostane ai danni dei passanti, fino alla brutale violenza nei confronti di due giovani turisti polacchi e di una transessuale peruviana - riesce ancora a far gelare il sangue. Una notte d’estate, quella tra il 25 e il 26 agosto 2017, trascorsa come tante altre sulla Riviera: una notte che nessuno, da queste parti, dimenticherà facilmente.