Miss Over 2019, abbatte tutte le barriere

La finale a Riccione al Marano Beach, zona 135/136, dalle 9 in poi davanti alle telecamere di una piattaforma Sky

Le partecipanti alla finale di Miss Over

Le partecipanti alla finale di Miss Over

Riccione, 14 settembre 2019 - Conto alla rovescia per la finale di Miss Over, concorso internazionale di bellezza, che quest’anno torna a Riccione con il patròn Elio Pari. Le concorrenti della ventisettesima edizione, si sfideranno domani al Marano Beach, zona 135/136, dalle 9 in poi davanti alle telecamere di una piattaforma Sky. Il contest proseguirà alle 21 nel vicino Samsara Beach. Quattro fasce: una a Miss Over Baby 2019 e tre alle vincitrici di Miss Over Anta, Miss Over 50 e Miss Over Issima. Tra le aspiranti reginette Manuela Maiorano, 50 anni, non vedente di Cerveteri.

Alla vigilia del grande giorno, signora Manuela, cosa prova?  «Non è ansia, ma a differenza della volta scorsa, avverto qualcosa di particolare, perché capisco che siamo arrivate alla finale. Mi sono trovata qui dal niente, spero comunque di divertirmi anche questa volta».  Come ha vissuto queste ultime settimane?  «Parenti, amici, tutti mi hanno fatto tanti complimenti, è stata una festa continua. Anche il post che ho pubblicato su Facebook ha registrato tantissimi commenti positivi». Al suo fianco ci sarà ancora suo marito?  «Questa volta mi accompagnerà un’amica, perché mio marito, visto che lunedì i nostri due figli di 14 e 16 anni torneranno a scuola, non possiamo lasciarli soli, quindi, suo malgrado, resterà a casa».  Quando è passata in finale cos’ha provato? «Ho vissuto un bellissimo momento, mi sono venuti i brividi, soprattutto quando mi hanno fatto indossare la fascia da miss. Per me, non vedente, è stata una gratificazione».  Questa sua cecità com’è subentrata?  «Il problema si è presentato già dalla nascita. Per un certo periodo ho avuto un’ipovisione minima, in seguito alle gravidanze e alla cataratta la situazione è talmente peggiorata che non vedo più niente. Ora mi mancano i colori, i tramonti e tante altre cose, però mi difendo anche con i ricordi che purtroppo a volte sbiadiscono".  Cosa le dispiace di più?  «Non aver visto in volto miei figli che crescevano. Cerco comunque di tirarmi su e di integrarmi in più modi. Faccio aquagym, ho seguito corsi di orientamento con il cane guida e frequento le palestre. Da quattro anni, prima facevo la centralinista in banca, mi dedico alla musica. Suono il sax in una piccola orchestra. Quando mi capita lavoro la lana con i ferri e con l’uncinetto, preparo marmellate, cucino e curo le piante del mio giardinetto, faccio un po’ di tutto». Come si augura a poche ora dal concorso?  «Faccio un in bocca al lupo per tutte noi. Spero che riusciamo a divertirci e a fare gruppo. So che in una competizione è difficile, però siamo tutte donne e la solidarietà femminile è bella! Ringrazio Elio Pari e la sua organizzazione, perché questa iniziativa è fatta con lo giusto spirito, senza esagerazioni».