Mogol a Rimini. "Un città viva, di gente che si diverte e lavora tanto"

L'autore rapisce la platea de Le Befane. "Mi piacerebbe esibirmi al teatro Galli"

Mogol sul palco (Foto Concolino)

Mogol sul palco (Foto Concolino)

Rimini, 19 novembre 2018 - Non finisce di sorprendere, emozionare e incantare. Con straordinario appeal e tanta passione, ospite del centro commerciale Le Befane, che festeggia il tredicesimo compleanno, Giulio Rapetti Mogol (FOTO), per due ore l’altra sera ha intrattenuto il pubblico, raccontando aneddoti, storie e canzoni che hanno fatto di lui l’autore per eccellenza, un’icona del mondo della musica italiana. Da sempre innamorato di Rimini, adesso sogna di esibirsi al Teatro Galli. Scrosci di applausi intanto per “Mogol racconta Mogol” con la partecipazione della straordinaria voce di Monia Angeli, che accompagnata al piano da Mauro Gubbiotti ha cantato i suoi più grandi successi, interpretati da Battisti, Mina, Mango, Cocciante e Celentano.

Le sue canzoni sono sempreverdi, Mina ora ricanta le sue melodie?

“Si, e sono molto contento, perché canta molto bene e in modo attuale. Mi aspettavo un’altra interpretazione”.

Continua a comporre testi? “Si ne ho scritto uno per Ramazzotti, che uscirà tra poco. Poi due canzoni molto belle, presentate a Sanremo da una ragazza straordinaria di 16 anni. Le ho presentate ad Harvard, dove sono stato a fare lezione, come pure a Berkeley, e lì sono piaciute tantissimo”.

Ispirandosi a Verga, rilancia il melodramma? “Il 9 dicembre al Bellini di Catania in prima mondiale andrà in scena La Capinera (con liriche di Mogol e musiche di Gianni Bella), che vuole riportare il melodramma italiano in tutto in mondo”.

Pubblica intanto un altro libro? “Dopo “Le ciliegie e le amarene”, aforismi, pensieri e parole, premiato anche alla Fiera del libro di Milano, il 26 novembre in tutte le librerie d’Italia uscirà “Le arance e i limoni”.

Lei è stato più volte a Rimini, anche in vacanza! “Ci sono venuto diverse volte. Qui ho pure degli amici, alcuni li ho incontrati sabato sera. Rimini è una città molto viva, il fatto che sia sviluppata così lo si deve alla sua imprenditorialità. I romagnoli sono dei gran lavoratori, gente seria e di cultura”.

A proposito di cultura, ha avuto occasione di vedere il rinato Teatro Galli? “No, me ne hanno parlato tutti e ne sono molto contento. Vediamo se si riuscirà a fare una bella serata lì con un paio di gruppi forti. Non sono il direttore del Galli, però, perché non organizzarci una serata?”

Se dovesse scrivere qualcosa su Rimini, cosa scriverebbe? “Comporre un testo in dieci minuti è difficile, comunque io di Rimini ho questa immagine: è un luogo dove la gente si diverte, vive e lavora, dove tutti sono dinamici. Questa è una verità assoluta. Qui, nella città di Fellini, mi trovo bene, si sta bene e si mangia bene, lo sanno  benissimo gli imprenditori, anche russi, che arrivano qua da tutte le parti”.

E’ stato eletto presidente della Siae, un onore? “Si, all’unanimità. Ma è un momento difficile per la musica, subiamo attacchi da tutte le parti. E poi la gente non capisce che pagare la Siae non è una tassa, è il compenso che va a chi fa cultura”.