Sanremo 2019, Federico Mecozzi direttore d’orchestra all’Ariston. "Sarò il più giovane"

Il 26enne violinista e polistrumentista dirigerà il cantautore Enrico Nigiotti e l’orchestra di Sanremo

Federico Mecozzi

Federico Mecozzi

Verucchio (Rimini), 13 gennaio 2019 - Uno dei più giovani direttori d’orchestra del prossimo Festival di Sanremo sarà il verucchiese Federico Mecozzi, il 26enne violinista e polistrumentista che da 10 anni è al fianco di Ludovico Einaudi. Per il musicista questo nuovo anno già riserva sorprese. Accanto all’uscita del suo album da solista Awakening, il prossimo 25 gennaio, e ben due date sold out al teatro Galli di Rimini (26 e 27 gennaio), sarà proprio Mecozzi il direttore sul palco dell’Ariston, del cantautore Enrico Nigiotti e dell’orchestra di Sanremo.

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«Sono stato contattato dalla manager di Enrico a fine dicembre – racconta il giovane verucchiese – e così in poche settimane abbiamo iniziato questa bella collaborazione. Ho scritto tutti gli arrangiamenti per l’orchestra. Ho già diretto in passato, anche se in forma collaterale, essendo strumentista. A Sanremo sarà la prima volta. Davvero stimolante. Mi piace vivere queste nuove esperienze e realizzare delle belle contaminazioni tra generi. E poi Sanremo è sempre Sanremo».

Cosa pensa di Nigiotti?

«Sta riscuotendo un bel successo. Mi è sempre piaciuto, dai suoi esordi. Ancora non l’ho conosciuto di persona, ci siamo sentiti un po’ di volte al telefono. Ci vedremo nelle prossime settimane per le prove con l’orchestra all’Ariston».

Sarà uno dei più giovani direttori del Festival?

«Credo proprio di sì».

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Cosa pensa di Sanremo?

«Resta sempre un appuntamento a cui tutti gli italiani vogliono bene. Nel bene o nel male. Personalmente credo che qualsiasi cosa piace nel mondo musicale, ha ragione di esistere. Io l’ho sempre seguito, anche se alcune edizioni le ho perse per impegni professionali. Ma credo che il Festival influenzi ancora il mondo musicale italiano».

La canzone di Enrico Nigiotti si intitola ‘Nonno Hollywood’. Di cosa parla?

«Non posso anticipare nulla. Posso solo dire che non è la classica canzone d’amore».

Le piace?

«Molto. Sia come musica che come testo».

Prima dell’Ariston ci sarà per lei il teatro Galli per la presentazione del suo nuovo album. Emozionato?

«No, sono più che altro eccitato. C’è la giusta tensione emotiva per fare le cose bene. Stiamo lavorando sodo per questo doppio concerto. Non vedo l’ora. Sono felice della risposta avuta da Rimini. Dopo questa doppia data sold out, spero di tornare presto a riprorre l’album entro l’estate in Romagna».

Prossimi progetti?

«A marzo ripartirò in tour con Ludovico Einaudi. Saremo prima in Europa poi gireremo un po’ il mondo».

Einaudi che cosa ha detto quando lo ha informato della sua partecipazione a Sanremo?

«Abbiamo sempre avuto un rapporto alla pari e di confronto. Quando mi è arrivata la proposta gli ho subito raccontato la novità. Mi ha stimolato e consigliato di fare questa esperienza. Anche se lui fa parte di un mondo molto diverso e distante, è felice per me».